
Per la prima volta un viareggino è eletto alla presidenza di una fondazione bancaria Lucchese. E’ il commercialista Andrea Palestini, darsenotto e trabaccolaro, nominato alla guida della Fondazione Banca del Monte. Dopo anni di "colonizzazioni" lucchesi a Viareggio (Giorgio Del Ghingaro in municipio, Marialina Marcucci al Carnevale) scatta la "rivincita" della costa. E proprio mentre infuria la diatriba sulla Capitale della cultura. La nomina, ai sensi dello statuto, è stata decisa due sere fa dal Consiglio di indirizzo della fondazione, ma l’insediamento di Palestini quale presidente (attualmente è vicepresidente del Cda) avverrà con le riunioni dei consigli di amministrazione e di indirizzo contestuali all’approvazione del bilancio consuntivo 2020 dell’ente no profit: sono previste per la fine di aprile.
La Fondazione Banca del Monte di Lucca è nata, come le altre fondazioni bancarie, quando la riforma Ciampi-Amato separò le attività creditizie da quelle di erogazione di contributi per scopi pubblici, culturali e sociali. Attualmente è presidente della fondazione Oriano Landucci. Curiosa coincidenza è il fatto che Landucci sia stato direttore di filiale della Banca del Monte a Viareggio (ce ne sono ancora due delle diciannove dell’istituto, che dal 2000 fa parte del Gruppo Carige) proprio negli anni in cui Palestini era sindaco. Nel Cda attuale della Fondazione siedono come detto Palestini quale vicepresidente, e i consiglieri Umberto Chiesa, Silvia Del Carlo e Luca Rinaldi. Del consiglio di indirizzo (sarà rinnovato nel 2022) che ha eletto Palestini fanno parte quale vicepresidente Fosco Bertoli; i viareggini Pierluigi Cinquini (ex assessore della giunta Lunardini) e Claudio Grandi; Selvaggia Schiavi, di Forte dei Marmi; e Pietro Paolo Angelini, Tiziano Bianconcini, Giuliano Cesaretti, Lamberto Maffei, Mario Franchini, Gianpiero Tartagni, Lamberto Serafini.
Lo scopo della Fondazione è la prosecuzione ideale del Sacro Monte di Pietà, che durante il Rinascimento nacque a Lucca nell’ambito del movimento francescano per iniziativa di fra’ Bernardino da Feltre per combattere l’usura, raccogliere denaro e fare prestiti a interesse zero o basso. Per la precisione, all’epoca con usura non si intendeva lo stesso concetto di oggi, ma il prestito di denaro con interesse tout court, che nel Medioevo la chiesa cattolica aveva vietato e condannato. Nel bilancio consuntivo 2019 la Fondazione ha dichiarato un patrimonio di 49,2 milioni con performance di redditività del 3,33% e un avanzo di bilancio di 1,6 milioni. Negli ultimi anni ha erogato contributi liberali per circa 1 milione di euro l’anno.
Andrea Palestini, coniugato con la preside del Chini-Michelangelo Monica Biagi e di recente arrivato al traguardo dei 60 anni, è stato il più giovane sindaco di Viareggio, e anche l’ultimo della Prima Repubblica: l’ultimo, inoltre, ad essere eletto dal consiglio comunale. Socialista lombardiano in gioventù, è passato poi nelle file dei Ds e quindi Pd ed è stato ricandidato a sindaco l’anno della grande affermazione nazionale del centrodestra, quando fu eletto Luca Lunardini. E’ stato presidente del consiglio provinciale durante la presidenza Baccelli, e come tale ha seguito personalmente il restauro di Villa Argentina e l’organizzazione della mostra sulla II Guerra Mondiale. Da qualche anno s’è un po’ defilato dalla politica attiva, e l’anno scorso ha criticato il commissariamento del Pd Viareggio.
b.n.