Viareggio
Tom Booker, l’uomo che sussurrava ai cavalli e li salvava da una sorta ingrata, nel romanzo di Nicholas Evans pubblicato nel 1995, aiuta una ragazzina che ha affrontato il trauma della perdita di un arto per un incidente a cavallo in cui è morta la sua amica Judith. Una storia ricca di sentimenti familiari e emozioni che nonostante l’inizio drammatico dona un lieto fine. Una storia che per alcuni risvolti si incrocia con la esperienza di Paola Serni, nata e cresciuta alla Migliarina, da anni volto, anima e cuore dell’associazione “Amici di Ettore“. L’associazione si prende cura con amore dei gatti senza famiglia, gli Sfortunelli e gli Invisibili come li ha battezzati Paola Serni. Presidente di una piccola associazione che ha proiettato attraverso il suo impegno di beneficenza, Viareggio, il molo, a livello nazionale. La statua del Gatto Ettore sul molo è segnalata su google Maps e ha 5499 visualizzazioni su Facebook.
Come nasce l’associazione?
"E’una storia che abbraccia la mia famiglia. Nasce dall’amore che mio padre Alfredo ha provato, amore ricambiato, per un gatto randagio che ha chiamato Ettore. Mio padre per oltre 15 anni anni tutti i giorni andando a lavoro sul molo incontrava Ettore Ettore è diventato il gatto di tutti, un simbolo. L’ incontro si è trasformato in impegno sociale alla morte nel 2016 di Ettore. Nel 2017 Giuseppe Del Debbio, artista di Lucca che purtroppo non c’è più, ha realizzato la statua di Ettore sul molo. Nel 2018 è nata l’associazione che dalla scomparsa di mio padre, nel maggio del 2021, porto avanti con il sostegno di tanti"
Quale spirito ha l’associazione?
"Gli Ettoriani, come chiamo gli associati, sono guidati dall’amore per gli amici a quattro zampe, i gatti e i cani, che non hanno famiglia. Il contributo non è solo per gli sfortunelli di Viareggio, ma per gli sfortunelli di tutta Italia. Gli eventi di beneficenza che organizzo, rispettando la legalità, sono per tutti i nostri amici a quattro zampe".
L’associazione le assorbe tempo, ma svolge il suo lavoro con altrettanta passione?
"Ho un diploma di ragioneria e ho lavorato per anni come ragioniera nel settore nautico. Nel 2006 ho fatto una scelta. Ho cambiato lavoro e ho seguito ancora una volta la mia passione e la mia indole. Sono stuart sulle barche da diporto, giro il Mediterraneo, conosco posti nuovi. Amo viaggiare. E’un lavoro che mi appassiona e che mi permette di mettere in pratica la creatività quando imbandisco la tavole per gli ospiti mi sbizzarisco e cerco di offrire un servizio raffinato grazie alle persone con cui lavoro".
Chi è Paola Serni?
"Sono una donna che ha una bella famiglia, mio padre Alfredo, sempre nel mio cuore, mia mamma Giovanna, la mia forza, Massimiliano, mio fratello e il mio grande amore Salvatore che purtroppo mi guarda dal cielo come mio padre. Anche con lui ho condiviso l’impegno per la associazione"
Se riavvolgesse il nastro della sua vita cambierebbe il percorso?
"Farei subito la stuart. Non cambierei altro".
Un proverbio o una frase che la rappresenta?
"Non si può piacere a tutti"
Il prossimo impegno?
"La presentazione l’8 dicembre alle 16 al Museo della Marineria di “ Ettore Le statue e le Storie“ edizioni l’Ancora, il mio nuovo libro dedicato a mio padre Alfredo".