Il sindaco di Sant'Anna si scatta un selfie con Papa Francesco
Viareggio, 2 aprile 2015 - Nell'incontro col Papa...ci scappa pure il selfie. Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona si è fatto prendere dalla moda del momento e ha immortalato con un autoscatto l’incontro con Papa Francesco al quale, assieme al sindaco di Pescia Oreste Giurlani, ha consegnato una grande conca con un olivo e i loghi dei due Comuni e del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna. Vi è stata la possibilità per le delegazioni di intrattenersi per pochi minuti con Sua santità e per Verona di consegnare a Papa Francesco alcune pubblicazioni sulla strage e una lettera per invitarlo a Sant’Anna di Stazzema per parlare ai giovani di pace e di giustizia nel mondo.
«E’ stata una enorme emozione – commenta il sindaco Maurizio Verona – aver la possibilità di scambiare anche poche parole con Papa Francesco che ci richiama ogni giorno con poche parole e con il suo stile semplice all’impegno per la pace. Sin dal suo insediamento in ogni occasione non ha mai mancato di rivolgere ai fedeli parole che ricordano le ingiustizie che sono causate in ogni parte del mondo dalle guerre. Esse sono la radice primaria della fame, dell’ignoranza, delle ingiustizie che si ripetono in decine e decine di Paesi: quando il dialogo cede il posto alle armi si perde un pezzo di futuro per decine di migliaia di bambini che vengono privati del loro diritto ad una esistenza. Eppure non viene meno la speranza che è quella che coltiviamo ogni giorno al Parco Nazionale della Pace attraverso un’opera di conoscenza che abbiamo voluto in particolare nell’ultimo anno indirizzare verso i giovani ed anche i bambini, cui forse non possiamo spiegare tutto, ma a cui parliamo già di pace e di solidarietà attraverso strumenti adeguati alla loro età. Per questo – conclude Verona – si rafforza dopo questa visita il legame con il comune di Pescia e la Fondazione Pinocchio. Speriamo che Papa Francesco raccolga il nostro invito a venire a Sant’Anna per conoscere con mano questo luogo che ha un qualcosa di sacro, capace di essere di stimolo ed educazione ai valori della legalità, solidarietà, giustizia, speranza per un futuro senza più guerre».
Francesca Navari