Viareggio, 5 marzo 2025 – Habemus papam, qui sibi nomen imposuit Carolus. Che curiosamente – ma è Carnevale, e quindi non poteva che esser così – è il nome del primo imperatore, il capostipite di un’istituzione che per mille anni ha fatto a braccio di ferro proprio col papato raffigurato in “Sic transit gloria mundi”, il carro vincitore dell’edizione 2025.

Carlo Lombardi ha scritto la storia: la sua personale, prima di tutto; in parte, anche quella della manifestazione. Per la prima volta in carriera, ha vinto in Prima Categoria. E assieme al figlio Lorenzo, lo ha fatto a modo suo, trattando (benissimo) un tema complesso come quello della parità di genere all’interno del mondo ecclesiastico, e facendo alla grande quello che, nel corso dei decenni, ha reso celebri gli artisti di Burlamacco: esponendosi.
È un trionfo che sa di rivincita, quello dei Lombardi e in particolar modo di Carlo. Retrocesso sul campo nel 2020 – forse più per una serie di incastri sfavorevoli che per demeriti propri... – alla sua maniera è ripartito dalla Seconda. Niente sparate, nessuna polemica. Tanta forza, quella sì, e con l’ingresso ufficiale in squadra del giovane figlio Lorenzo, nel 2023, magari anche una rinnovata consapevolezza. La voglia di osare, di essere irriverente e di portare la sua idea sul viale a Mare, dopo anni di magra in cui i carri di Carlo Lombardi erano quelli dall’atmosfera più travolgente e anarchica, ma irrimediabilmente, al momento dei verdetti, vivacchiavano nella parte destra della classifica.
Fino all’epilogo infausto del triennio 2018-20, partito ad handicap con l’ultimo posto di “Fumo negli occhi” e proseguito con un quinto e un sesto posto. Da lì, è arrivata la svolta nella carriera di Carlo: dal 1987 al 2020, Lombardi ha raccolto quattro vittorie: tre nelle Mascherate in Gruppo (nel 1990, nel ’93 e nel 2000) e una in Seconda Categoria (nel 2004); negli ultimi cinque anni, di successi ne sono arrivati addirittura tre: nel 2021 e nel 2023 in Seconda Categoria, e infine l’apoteosi di ieri, con il primo successo tra i carri grandi, arrivato alla 18esima partecipazione.
C’è anche questa storia di resilienza nel ruggito del carro che ieri ha accompagnato l’annuncio dello speaker Daniele Maffei. La gioia incontenibile di chi ha dovuto nuotare controcorrente per risalire la china e finalmente vede premiati i propri sforzi. Non è un caso che Carlo Lombardi sia tifoso dell’Inter, una squadra che, nella sua storia, ha vissuto a più riprese momenti di caduta e di rinascita. Eppure, nella bolgia che festeggia dedicandogli un coro della sua squadra del cuore – “E per la gente che / Ama soltanto te...” – Carlo Lombardi sembra essere sparito. Riappare dopo un po’, sereno, ma con una scintilla negli occhi che dice parecchio.
Carlo, è successo. Cosa significa per lei questa vittoria?
“Questa è una vittoria corale. Mia, di Lorenzo che ha fatto il carro con me e della nostra superba squadra di collaboratori”.
Qual è stato, a suo giudizio, l’ingrediente che ha fatto pendere la bilancia dalla vostra parte?
“Abbiamo voluto realizzare un carro rifinito, lezioso, ben curato e con un soggetto forte e riconoscibile. È un piacere essere riusciti a vincere in questa edizione, contro colleghi che hanno realizzato delle opere dalla qualità molto elevata”.
Un tema forte, in effetti: la Papessa è rimasta impressa fin dalle prime sfilate.
“Con Lorenzo abbiamo deciso di partire sempre da un tema, qualcosa che interessi a noi e non necessariamente al pubblico. Si parte da lì, dal tema della costruzione, e attorno a questo filo conduttore si costruisce il carro. Poi, se piacerà anche gli altri, bene. Già da un paio d’anno abbiamo imboccato questa strada ed è nostra intenzione continuare lungo questo percorso. Poi, chissà, magari anche il contesto che stiamo vivendo un po’ ha aiutato ad attualizzare il tema”.
Quanto è stato importante l’ingresso in squadra di Lorenzo, due anni fa?
“Questa vittoria la voglio dedicare proprio a lui, a mia moglie e a mio figlio Luca. Siamo una famiglia che ama il Carnevale nel profondo, ne parliamo 365 giorni l’anno. Poi, però, arrivati in questo periodo bisogna anche sopportarci, perché la tensione comincia a salire e a casa si taglia col coltello”.
Trascinato via per le foto di rito, con la calma dei forti Carlo Lombardi s’incammina tra due ali di folla, mentre le sue maschere, dall’alto del carro, ruggiscono il giusto e doveroso tributo al loro condottiero. Ave, Carlo Primo, come il premio che, finalmente, corona la carriera di uno dei veterani della manifestazione. L’Imperatore e la Papessa a braccetto, nell’universo ribaltato del Carnevale.