“Unbelievable...”. Esclama una mamma olandese davanti al parco giochi della Pineta di Ponente. E quella parola vale più di mille discorsi: "incredibile". Incredibile è che quell’angolo di divertimento e gioia, appena ripulito e rinnovato, nel cuore del del polmone verde del centro città sia chiuso, come purtroppo la maggior parte dei parchi giochi per bambini dal Marco Polo a Torre del Lago.
Abbiamo fatto il giro dei vari quartieri, accomunati dall’abbandono e dall’incuria dei parchetti, partendo proprio dalla pineta. Siamo accanto al “Laghetto dei cigni”, che raduna ogni giorno centinaia di persone, soprattutto famiglie con bambini. A pochi passi c’è il “Parco Bambini” recintato, che secondo le indicazioni della cartellonistica dovrebbe essere aperto da aprile a settembre dalle 9 alle 20. Ma lo abbiamo trovato chiuso, come la nutrita famiglia olandese in vacanza a Viareggio: l’area è ben curata e i giochi, gli scivoli e le altalene sono in buone condizioni.
Se in pineta basterebbe aprire il cancello per accogliere le famiglie, non si può dire la stessa cosa del parco Melvin Jones di via Don Tazioli angolo via Bixio in zona Ex Pretura: la pavimentazione è dilaniata dalle radici degli alberi, che hanno sconnesso le mattonelle creando delle voragini, le sedute si sono scollate e sono pericolanti. Tra i divieti che campeggiano c’è quello di calpestare le aiole, che non ci sono. Passiamo poi al parchetto di via Machiavelli, davanti all’ex Mensa dei ferrovieri, che dà l’idea di essere chiuso vista la noncuranza tra erba gialla, piante infestanti, rifiuti e giochi inutilizzati. Invece è aperto e anziché bambini in festa ci abbiamo trovato due ragazzi a fumarsi una sigaretta.
Il parco “La Coccinella” in via della Gronda alla Migliarina versa ancor in peggiori condizioni ed è chiuso: ci sono tanti giochi sparsi qua e là in stato di decomposizione, sullo sfondo il murale di un Burlamacco che sembra più triste che mai. Arriviamo al Varignano, dove in via della Libertà si ripete il solito refrain: il parchetto giochi è chiuso ed infestate di erbacce. Peccato per il magico castello in legno di camminamenti sospesi, pedane e scivoli che necessita di manutenzioni. Nelle stesse condizioni di abbandono versa il “Costruttori di pace” al Campo d’Aviazione, una grande area ricca di giochi con tanto di gazebo. Anche qui il lucchetto impedisce l’ingresso, l’erba alta sommerge le panchine, a macchia d’olio si vedono rifiuti e sedie rotte.
Arriviamo a Torre del Lago e la musica non cambia, anzi... Il parchetto di piazza Trittico nella zona della Misericordia di Torre del Lago è ormai il ricordo di un parco. Ormai siamo in una foresta cosparsa di resti di bivacchi. Qui si può entrare attraverso un buco nella recinzione, ma meglio evitare per non trovare amare sorprese, dato che siamo vicini a uno dei centri dello spaccio,il famoso “Binario“. Dal nostro viaggio negli strampalati parchi giochi della città si evince una cosa chiara: parafrasando il film da Oscar dei fratelli Cohen: "Questa non è una città per bambini".
D.P.