MARIA NUDI
Cronaca

Parrocchia Don Bosco al lavoro. Attenzione e aiuto per tutti con i volontari del centro ascolto

Gli operatori della Caritas impegnati nei locali della chiesa svolgono numerose attività. Porta aperta ogni giorno a chi è in difficoltà: generi alimentari a persone singole e nuclei familiari.

Giorgio Roventini ha organizzato, con attenzione certosina,. il settore degli indumenti

Giorgio Roventini ha organizzato, con attenzione certosina,. il settore degli indumenti

In fila seduti, in attesa di essere ricevuti dai volontari, o meglio di essere "ascoltati" da persone che non giudicano i racconti, gli "sfoghi" che nascono dal cuore e dalla rabbia, ma da persone che al contrario sono pronte a confrontarsi, a dare una mano a chi per un destino beffardo o per una scelta dettata dai motivi più svariati si ritrova per strada, spesso senza un tetto, senza una quotidianità che assicuri i bisogni primari o di chi ha una vita che è andata in frantumi.

Siamo al Centro di ascolto della parrocchia Don Bosco, una grande comunità, il polmone della Caritas, dove i volontari donano il tempo agli altri, agli invisibili, a persone e famiglie che vivono nel disagio. Italiani e stranieri senza alcuna distinzione. Un disagio che negli anni è aumentato e che non è solo disagio economico, ma è anche psicologico, valoriale e in alcuni casi, spirituale.

I volontari impegnati al Centro sono persone che hanno pazienza, che hanno cuore e che raccontano l’esperienza al giornale chiedendo che non venga detto il cognome, senza personalismi, perché l’impegno è corale e corale vogliono che resti. La Nazione è stata accolta al Don Bosco, la parrocchia si trova tra il quartiere Marco Polo e la Città Giardino ed ospita la realtà dei volontari, questa grande famiglia, una trentina i volontari attivi, che senza essere un’istituzione, ha un ruolo di grande impatto sociale. Un ruolo silenzioso, senza protagonismi, guidato negli ultimi cinque anni dal parroco don Luigi Angelini, presenza che non si esprime con le parole, ma con i fatti, con l’impegno quotidiano. Un gruppo di volontari composto da insegnanti, magistrati, imprenditori, medici, ma anche semplici cittadini accomunati da una sorta di Dna morale: la solidarietà e l’impegno civile.

Come funziona il Centro ascolto?

"Noi riceviamo tutti – racconta Giorgio Roventini – la porta è sempre aperta, ma per poter attuare interventi concreti è necessario che chi viene fornisca documenti d’identità e anche la documentazione fiscale".

Chi si rivolge a voi?

"Vengono da noi le persone che hanno dei bisogni non solo materiali e quindi per avere i pacchi alimentari, ma anche un sostegno psicologico. La povertà è diventata strutturale e ha coinvolto anche famiglie o persone che prima andavano avanti senza problemi. Oggi non ce la fanno. Noi siamo un supporto alle istituzioni: riceviamo famiglie con bambini, single, giovani, anziani che sentono il bisogno di essere ascoltati. Perché in questo momento la povertà non è solo economica, ma è una povertà di valori e alcune volte è una povertà spirituale" racconta Anna Maria che da anni è una delle volontarie più impegnate che grazie alla sua professione, era un’assistente sociale, ha una sensibilità e un’attenzione particolare.

Dalle parole ai fatti: i volontari sono riusciti a inserire nel mondo del lavoro, il dato è trimestrale, 11 persone, per altre 9 è iniziato il percorso a chiamata e per 11 persone sono stati erogati contributi economici finalizzati alle necessità, diverse, di ciascuno di loro. Per gli alimenti c’è una convezione con il Banco Alimentare di Firenze, alcuni vengono acquistati dalla parrocchia e altri donati e in tutto sono stati distribuiti a 297 persone.

Come è il rapporto tra la parrocchia, la comunità e la Caritas?

"Siamo una grande famiglia e non ci sono distinzioni", dicono in coro e su una cosa sono tutti d’accordo a gran voce: "Il parroco don Luigi è una persona speciale che ogni domenica in una lettera ai parrocchiani suggerisce cosa ha bisogno la comunità e Carlo Ambrosini, volto conosciuto della Caritas, è un organizzatore perfetto senza di lui non ci sarebbero tante attività della Caritas".

Maria Nudi