
Erano belli i compiti in classe durante la didattica a distanza. Ma col ritorno a scuola, e le verifiche vis-à-vis pur con mascherina, tanti 7 e 8 guadagnati online si sono drammaticamente trasformati in 4 e 5. Soprattutto in latino, greco, matematica, quelle materie in cui la moderna tecnologia aiuta a copiare. Ora, con le tradizionali verifiche e interrograzioni di maggio, per qualche ragazzo si apre lo spettro dell’insufficienza. E tanti rimpiangono il 2020, quando a causa del Covid la promozione era certa per decreto.
Maggio è il “mese di fuoco”, per verifiche, compiti, interrogazioni, preparazione per gli esami e così via. E’ anche il mese in cui si tentano i recuperi dell’ultimo minuto con l’attesa “manna dal cielo“, cioè la clemenza inaspettata del professore severo che per tutto l’anno non è salito sopra al 4, ma, poi in fondo è un bonaccione… Soprattutto le scuole superiori che sono state in didattica a distanza per gran parte dell’anno scolastico, adesso pretendono di verificare tutto ciò che è stato trasmesso attraverso la rete e che magari non è stato proprio del tutto acquisito dagli studenti.
Dunque ecco che non si scappa da verifiche quotidiane, scritte e orali, perché la valutazione finale possa essere il più possibile realistica, vicina alle conoscenze e competenze acquisite, anche in questo infelice anno scolastico. Era già avvenuto lo scorso anno? Non del tutto, perché è vero che non si è mai tornati in classe dalla chiusura dei primi di marzo 2020 fino agli scrutini, ma la "manna dal cielo" arrivò eccome, niente di meno che dalla ministra Azzolina: tutti promossi per decreto ministeriale, eccezion fatta per assenze superiori al limite di legge.
Quest’anno invece gli studenti devono guadagnarsi la promozione, e nonostante l’aiuto provvidenziale di Internet, l’implacabile pioggia di verifiche in classe, anche con l’alternanza, ha suscitato più di un malumore tra gli studenti. E’ normale che tanti preferissero la promozione per decreto, questa specie di 18 politico sessantottino diventato “virale“.
Ma ci sono anche i bravi. “Siamo effettivamente sommersi di verifiche – dice Ludovica Montefiori, rappresentante di classe in quarta liceo scientifico – e io ricevo un po’ di lamentele. Però sappiamo che è una situazione particolare quest’anno. Nella mia classe siamo riusciti ad a organizzarci bene perché siamo in pochi e alcuni professori ci hanno dato la possibilità di programmare le interrogazioni. E’ comunque un bel carico di lavoro e lo sarà ancora di più nelle ultime due settimane di maggio”. C’è sempre l’antico escamotage, ovvero non presentarsi a scuola, ma anche in questo caso la pandemia di Covid ha cambiato le carte: la famiglia di chi lo fa viene avvisata in tempo reale con tanto di richiesta di tampone rapido per il malcapitato-a che dovrà ‘scontare’ la sua tentata fuga con immediato controllo medico. Anche il boomerang è virale.
R.V.