Pellicce usate "a peso d’oro". Giochetto smascherato da Striscia

Nei salotti di un albergo sul lungomare due sedicenti affaristi avevano lanciato una campagna acquisti. La proposta era allettante: porti un capo usato e ti viene valutato fino a 3.900 euro se abbinato a preziosi.

Pellicce usate "a peso d’oro". Giochetto smascherato da Striscia

Pellicce usate "a peso d’oro". Giochetto smascherato da Striscia

VIAREGGIO

L’annuncio era allettante: supervalutiamo vecchie pellicce se abbinate a oro e gioielli. Un’occasione pubblicizzata in modo eclatante e con un punto di riferimento rassicurante, un hotel sul lungomare di Viareggio dove, dal 4 al 7 maggio, c’era il compratore ad attendere tanti clienti sprovveduti e illusi di fare un buon affare. A smascherare un sistema di business dai contorni davvero opachi è stata la trasmissione "Striscia La Notizia" di Canale 5 con l’inviato Moreno Morello che ha fatto luce sul giro di affari consumato negli eleganti salotti di un albergo, terminato con il blitz della guardia di finanza. La vicenda – appunto – risale a pochi giorni fa con la pubblicità di giornate dedicate a "grandi affari" e una campagna di acquisto pellicce usate: fino a 3900 euro per esemplari di qualsiasi tipo, purchè abbinati a oro (tra gioielli e orologi di marca) valutato fino a 75 euro al grammo. Ad attendere i venditori un giovane con la barba di lungua tedesca affiancato da un interprete. Peccato che quella che era stata propagandata come "opportunità unica" in realtà fosse mirata a lasciare le persone non solo senza oro e pelliccia ma neppure senza un centesimo nonostante la pubblicità parlasse di "immediato pagamento in contanti". "Facciamo solo bonifico" sono le parole dell’interprete ripreso dalle telecamere nascoste di "Striscia la Notizia" che allunga all’ingenuo avventore una contabile di un bonifico (forse anche revocabile) di una ditta con sede a Napoli.

Ma la coppia di venditori (il tedesco col traduttore a fianco che già avevano messo in atto lo stesso meccanismo a Padova) al momento dell’irruzione di telecamere e Guardia di Finanza non è risultata avere la necessaria autorizzazione della Questura e neppure iscrizione all’Oam, l’organismo degli agenti e mediatori, rappresentando così esercizio abusivo della professione. E di quei 15mila euro registrati durante la trattativa, il venditore era destinato a non vederne neppure l’ombra. Ma in tempi di crisi la proposta ha convinto decine di persone, dimostrato dalle numerose pellicce trovate accatastate sul divano del’albergo.

Francesca Navari