GAIA PARRINI
Cronaca

Per una "cura contagiosa". La Rsa del Tabarracci in trasferta a Piacenza

È stato presentato al Meeting delle professioni il percorso sensoriale sul corpo. Presenti gli operatori e gli ospiti della struttura viareggina con colori e tinte .

Gli ospiti dell’Rsa Tabarracci presenti a Piacenza al Meeting delle Professioni della cura

Gli ospiti dell’Rsa Tabarracci presenti a Piacenza al Meeting delle Professioni della cura

VIAREGGIOÈ nato a novembre scorso, quando tra le sale del Principino Eventi si teneva il Festival culturale Melosmente, “Cura Contagiosa“, il progetto e percorso sensoriale sulla cura del corpo a ogni età, sulla sua esplorazione e la conoscenza, attraverso esso, della cultura, della relazione con il mondo e con gli altri. Un’iniziativa proposta dalla Rsa Tabarracci e presentata in trasferta a Piacenza al Meeting delle Professioni, quest’anno dal titolo “Non corpi, persone. Far luce sul senso della cura“.

Due giornate di plenarie, workshop, con medici, professionisti e artisti tra cui Carmine Di Palma, psicologo e responsabile dell’area tecnica della cooperativa di Vittoria, Michela Cordoni, direttrice della struttura e coordinatrice dei servizi sociali iCARE, società stessa che gestisce la Rsa,e della pittrice Elisa Tamburrini, in arte Tambúca, che sono intervenuti a fianco degli ospiti presenti. Ospiti, insieme agli operatori, che erano anche gli stessi della struttura viareggina che, arrivati a Piacenza, sono divenuti, insieme a operatori tra magliette e tinte colorate, protagonisti di un momento importante, per il corpo ma anche per la comunità.

L’espressione dei loro sogni, attraverso il corpo stesso, gli abbracci, i sorrisi e le carezze donati ai presenti, hanno sottolineato l’importanza del prendersi cura come azione universale, senza età e generazioni: come un atto contagioso, altruista e di dedizione, come luogo primario di connessione e crescita, che permette una rivoluzione capace di abbattere pregiudizi e aprire nuovi orizzonti, di esperienza e di vita. Come un’esperienza, nuova ed emozionante, è stata quella che ha visto il progetto e gli ospiti del Tabarracci protagonisti del meeting, portando anche oltre regione l’attività di una realtà viva e inserita in un percorso e in un’iniziativa di condivisione e valorizzazione che permette, così come l’evento annuale che l’ha accolto, alle persone di restare attivi e legati alle realtà del territorio, alle loro storie, ai loro copri. Così come alle storie, alle vite e ai corpi, che in essi racchiuddono tutta un’esistenza, una cultura e un futuro, di chi li abita.