
"Pere" libere sotto il ponte. Ad ogni passo c’è chi offre eroina, hashish e cocaina. E i prezzi sono "popolari"
VIAREGGIO
Uno sprazzo di sole dicembrino è stato un invito ad uscire. A camminare. E il lungo canale ha un suo fascino. Le barchette ormeggiate, la Madonnina che si staglia all’orizzonte. Quasi una cartolina. Da incorniciare. Se non fosse per quella nota stonata che ci balza agli occhi. C’è un ragazzo sotto il ponte girante. Indossa una felpa, la gamba leggermente appoggiata alla struttura del ponte. Il pantalone leggermente sollevato. È un attimo. Il tempo di infilarsi la siringa appena sotto il ginocchio. Così, alla luce del sole. Una coppia di anziani si volta giusto il tempo di vedere la scena. Passano anche due studentesse con gli zaini in spalla, si danno di gomito. Non ci sono abituate. "Sembra di essere tornati indietro negli anni Ottanta", commenta la signora della coppia di anziani. Le due studentesse si guardano perplesse. Loro negli anni Ottanta non erano ancora nate. Christiane F. e i ragazzi dello Zoo di Berlino per loro al massimo è un film o un libro dalle pagine ingiallite nella libreria dei loro genitori. Se va bene. Intanto sotto il ponte, con un passo incerto è arrivata un’altra ragazza. Anche lei si prepara la dose per l’ennesimo “trip“.
La droga è tornata. Prepotente. Forse, non è andata mai via. Ha continuato a girare, ma con minore evidenza. Le “pere“ in mezzo alla strada erano finite nell’album di una stagione che credevamo archiviata. Invece ci sono ancora come dimostra la scena che abbiamo di fronte. Anche a Viareggio, non solo nelle grandi metropoli. Complici anche i prezzi sempre più popolari. Con 5 euro si può avere di tutto, dall’“erba“ all’eroina. Quest’ultima sul mercato varia in base al ’’taglio“ con prezzi che partono da 20 euro per arrivare ai 50 euro al grammo, ma per chi è a corto di contante viene dispensata in “monodosi“ da 0,1 grammo con una spesa tra i 2 e i 5 euro appunto. Anche la cocaina ha prezzi più che popolari rispetto a qualche decennio fa. Oggi, al dettaglio, si trova anche a 50 euro al grammo e in microdosi da 0,2 a 15 euro. Nel 2009 il prezzo medio era sui 90 euro al grammo.
Così il mercato della droga è bello fiorente. A tutte le ore del giorno e della notte. Basta osservare. Proseguendo la nostra camminata arriviamo in piazza Inigo Campioni. C’è un gruppetto di ragazzi. Poco più che adolescenti. Confabulano tra loro. Ci avviciniamo. Uno di loro ci chiede di accendere una sigaretta. Con la testa facciamo segno che non fumiamo, nessun accendino da prestare. Allora lui rilancia: "Cerchi qualcosa?". "No, grazie", decliniamo l’invito. E andiamo oltre. Non abbiamo ancora percorso cinquanta metri che ecco che il ragazzo ha “abbordato“ due studenti. Hanno gli zaini in spalla. Lo sguardo di chi è appena uscito da scuola. Anche loro non sono interessati. Tirano dritto. Accelerano persino il passo. Alle panchine in piazza D’Azeglio c’è un altro gruppetto di giovani seduto. Stanno discutendo tra loro. Non fanno caso che siamo a pochi metri da loro. Uno di loro tira fuori un pezzetto di hashish e lo mostra agli altri. Un ragazzino, fa per allontanarsii ma l’altro insiste, quasi gli infila l’hashish nelle narici. Il ragazzino scuote la testa e si allontana. Ma altri due allungano la mano. Uno di loro acquista qualcosa, ma per concludere l’affare si spostano di qualche metro, dietro alle macchine parcheggiate verso piazza Shelley, dove pensano di sfuggire agli sguardi indiscreti, coperti anche dalla vegetazione e dai tronchi degli alberi. Pochi minuti e s’intravede la fiamma dell’accendino, il ragazzino inizia a fumare.
Proseguiamo la nostra passeggiata. Siamo dietro alla Chiesa di Sant’Andrea. C’è un immigrato che rovista tra le piante. Si rialza proprio mentre gli siamo a fianco. Ci guarda e senza pensarci più di tanto ci dice a bruciapelo: "Vuoi coca?". Chiediamo da dove viene la droga ma nessuno risponde, arriva un altro pusher che ripete sempre la stessa frase: "Amico roba buona". Si avvicina un altro ragazzo e dice se vogliamo concludere l’affare, altrimenti, ci lascia intendere, è meglio se ce ne andiamo. Anche mentre ce ne stiamo andando, continuano le voci degli spacciatori. Eccone altri due vicino al Moletto: "Ciao amico, pasticche?". E poi una ragazza, chiede se vogliamo hashish, lei però sembra italiana, ci segue per due minuti, poi se ne va. E ce ne andiamo anche noi. Ripassiamo da lungo canale, sotto al ponte girante il ragazzo e la ragazza che abbiamo visto prima “bucarsi“ sono sdraiati per terra. Il loro “viaggio“ è ancora in corso. La droga è tornata. Anzi, non è mai andata via.
Tommaso Strambi