DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Petizione a favore della biblioteca. Oltre 500 firme contro il trasloco

Iniziativa di "Eco Versilia" per scongiurare lo spostamento in municipio. Contrari anche gli storici Taiuti e Mori

L’esperto di storia Mario Taiuti

L’esperto di storia Mario Taiuti

Più di 500 firme raccolte in meno di tre giorni per dire "no" all’annunciato trasferimento della biblioteca "Carducci" dall’attuale sede al Sant’Agostino. È una petizione per ora con numeri record quella lanciata da "Eco Versilia", associazione che allunga così la lista di chi è contrario al trasloco della biblioteca nel vecchio municipio di piazza Matteotti. La raccolta di firme è stata pubblicata sul noto sito Change.org e dopo aver superato il primo obiettivo delle 500 firme (ieri pomeriggio erano 529) il prossimo sarà quello di arrivare a quota 1.000.

"Preghiamo il sindaco di riconsiderare tale trasferimento. La biblioteca comunale, situata nel cuore della citta – si legge nella petizione – è molto più di un semplice luogo di studio e lettura: è un simbolo della nostra eredità culturale e storica. È fondamentale che rimanga nella sua sede attuale per almeno sei motivi: il suo valore storico e culturale, la sinergia con il Museo dei bozzetti, inclusione e accessibilità dato che il Comune ha ottenuto un finanziamento dalla Regione per superare le barriere architettoniche, e infine la sua identità essendo un punto di riferimento per la comunità di Pietrasanta e della Versilia storica, la sua atmosfera unica e il rispetto per le tradizioni. Combattere per la cultura vuol dire combattere per la nostre radici e per il nostro futuro".

Un secco "no" al trasloco della biblioteca arriva anche da due personaggi molto noti in città quali gli esperti e appassionati di storia Mario Taiuti e Piero Mori. "Appoggiamo questo movimento contrario al trasferimento – scrivono – in quanto non serve a niente e andrebbe a smembrare un ambiente bellissimo, storico e confortevole. Portare la bilbioteca da un’altra parte è un errore, una scelta senza logica e senza nemmeno averla condivisa con la città".

Daniele Masseglia