Piano strutturale in consiglio. Stretta sulle nuove costruzioni per valorizzare gli edifici esistenti

Pronto lo strumento urbanistico che punta a lanciare strutture ricettive e trovare spazi per il Palio dei Micci

Piano strutturale in consiglio. Stretta sulle nuove costruzioni per valorizzare gli edifici esistenti

Piano strutturale in consiglio. Stretta sulle nuove costruzioni per valorizzare gli edifici esistenti

Il recupero degli immobili esistenti e l’incremento di strutture ricettive e spazi per il Palio dei Micci. Sono le linee del nuovo piano strutturale che martedì approderà in consiglio comunale per l’adozione. "Il nuovo piano mantiene invariato il tessuto urbanizzato previsto dal precedente strumento - spiega l’assessore all’urbanistica Adamo Bernardi - e si pone obiettivi precisi che contemperano tutela e sviluppo, per un territorio che ha le carte in regola per avviare una decisa crescita nel solco della propria identità". Il piano strutturale è composto da cinque Utoe, ovvero unità territoriali omogenee elementari: nella prima ricade l’alta montagna, nella seconda le valli del Serra, del Vezza e il monte di Ripa, nella terza il capoluogo Seravezza con Ruosina, Corvaia e Mignano, nella quarta la zona della piana con Querceta, Pozzi e Ripa, infine nella quinta è compreso il comparto artigianale-industriale Ciocche-Puntone. Per ognuna si prevede quindi un dimensionamento delle nuove edificazioni, privilegiando la scelta di recuperare il patrimonio esistente. I dettagli saranno demandati al Piano operativo che avrà una validità quinquennale e che andrà a stabilire gli interventi consentiti zona per zona, ponendo limiti in termini ad esempio di dimensionamento delle opere. Gli obiettivi di questo strumento sono numerosi e tra questi il mantenimento del patrimonio ambientale e paesaggistico, il recupero dell’edilizia esistente, l’implementazione e riqualificazione dei comparti artigianali e commerciali, la salvaguardia del territorio rurale, boschivo e dei borghi montani, con una attenzione alla valorizzazione della montagna come antidoto allo spopolamento e cogliendo peraltro la tendenza alla riscoperta di zone dove si possa trovare una dimensione diversa e più genuina, con una maggiore qualità della vita. Rientra in questa ottica anche la valorizzazione delle produzioni locali come la coltivazione di oliveti, castagneti e vigne. Altri aspetti che emergono sono l’attenzione alla prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, la valorizzazione della qualità urbana intervenendo sulle situazioni di degrado, la valorizzazione turistica, l’implementazione dei servizi pubblici e privati comprese le attività ricettive, nuovi spazi per le attività del Palio dei Micci e a favore di altre manifestazioni.

Francesca Navari