Viareggio, 11 giugno 2023 – L’hanno accerchiata in tre. Tutti nordafricani. Forse per portarle via la bicicletta e qualche spicciolo che aveva in tasca. Ma visto che non trovavano nulla da prenderle, si sono accaniti su di lei. Senza riguardo. Senza pietà. Picchiandola con calci e pugni e ferendola alle braccia e in altre parti del tronco con una lama.
Forse, un coltello, forse un taglierino. Poi, sanguinolenta, l’hanno lasciata andare via, mentre loro sono fuggiti via, dileguandosi nella macchia. In quella pineta di levante, grande polmone verde della città, ma purtroppo anche dimora di sbandati, ladri e spacciatori.
Un episodio grave e inquietante in cui è rimasta vittima una donna di 43 anni. Un’aggressione di una violenza brutale in pieno giorno, sotto gli occhi di numerosi passanti e potenziali testimoni. Nelle vicinanze delle abitazioni e dei chioschini che si affacciano sul viale dei Tigli all’incrocio con via Virgilio in Darsena.
E’ accaduto poco prima delle 15,30 di ieri. La donna è stata soccorsa dal personale medico del 118 e portato all’ospedale Versilia in codice giallo. Le sono state medicate le ecchimosi sul volto e le ferite da taglio sul resto del corpo.
La donna, residente al Varignano, è riuscita a divincolarsi dalla morsa dei suoi aguzzini e a fuggire verso i locali. "Era insanguinata da tutte le parti – hanno detto i primi che l’hanno soccorsa e che hanno poi chiamato il 118 – e chiedeva aiuto. E’ stato terribile". Sul posto è arrivata l’auto medica del 118, un’ambulanza della Misericordia di Viareggio oltre a due auto dei carabinieri e a una della polizia municipale.
Le ricerche sono scattate immediatamente, ma dei tre aggressori nessuna traccia. Di uno di loro è stato fornito anche un preciso identikit: è un nordafricano con gli occhi chiari e che aveva una camicia hawaiana. Un indizio su cui lavorare per gli investigatori che da ieri stanno mettendo a ferro e fuoco il mondo dello spaccio di droga di quel tratto della pineta di Levante.
Sul posto è accorsa anche un’amica che abita insieme alla donna aggredita. "Non ero con lei – ci dice – Io ero a casa. Lei era venuta qui per farsi una passeggiata e stava tornando via, quando è stata aggredita da quei tre marocchini. Mi ha chiamato al cellulare, dicendomi quello che è accaduto e non aveva abbastanza fiato per parlare. E’ terribile quello che le è successo. Io mi sono precipitata qui anche per recuperare la sua bicicletta. Guardi – ci fa – le hanno anche bucato una ruota. Ma che senso ha tutto questo?".
Chi abita e chi lavora in questa zona è preoccupato. "Ogni giorno sentiamo urlare o litigare – ci dicono alcuni residenti – non è possibile andare avanti così". E ovviamente sono preoccupati anche i gestori dei tanti locali che si affacciano in questa zona terminale della pineta di levante.
"L’attività di spaccio – sostengono – è continua. E di sera qui abbiamo paura ad uscire con i soldi della cassa. Già varie volte abbiamo subito furti o danneggiamenti. Servono controlli mirati e una politica che si adoperi per contenere il fenomeno. Questa zona della pineta avrebbe bisogno di ben altre attenzioni".
Paolo Di Grazia