REDAZIONE VIAREGGIO

Chi è l’uomo che chiede un risarcimento a Pier Silvio Berlusconi: la storia di Giacomo Canale

La vicenda comincia nel 2020. Per oltre tredici anni l’uomo ha lavorato alle dipendenze della famiglia Berlusconi, sia sugli yacht che nella residenza ligure di Paraggi, dove il figlio del Cavaliere vive

Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del Gruppo Mediaset. Un marinaio viareggino chiede all'ad circa mezzo milione di euro di arretrati quando lavorava per lui

Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del Gruppo Mediaset. Un marinaio viareggino chiede all'ad circa mezzo milione di euro di arretrati quando lavorava per lui

Viareggio, 16 dicembre 2024 – E’ un 47enne viareggino l’uomo che adesso chiede un indennizzo e soldi arretrati a Pier Silvio Berlusconi. Si chiama Giacomo Canale e ha lavorato a lungo alle dipendenze della famiglia Berlusconi. Sugli yacht, essendo lui marinaio, ma non solo. Anche nella villa di Paraggi di Pier Silvio Berlusconi, in cui vive con la compagna Silvia Toffanin e i figli.

Canale chiede arretrati per festivi, straordinari e per le giornate di riposo compensativo non pagate nei periodi in cui ha lavorato per sette giorni su sette. Secondo lui tra l’altro svolgendo compiti che andavano al di là delle sue mansioni.

La storia di Canale con la famiglia Berlusconi inizia addirittura quando il ragazzo ha 17 anni. Serve un rimpiazzo, a causa di un’assenza, sull’imbarcazione celeberrima dei Berlusconi, il “Principessa vai via”. Ed è così che viene ingaggiato l’allora diciassettenne viareggino. Una vita di lavoro, poi appunto la vicenda finisce nelle aule dei tribunali. Accade che nel 2018 il rapporto di lavoro tra Canale e i Berlusconi si interrompe bruscamente. Lunghe vicissitudini, poi appunto la decisione di ricorrere alle vie legali. 

Eppure Canale è stato per i Berlusconi un uomo di fiducia per lunghi anni. Prima appunto sul “Principessa vai via” per Silvio Berlusconi. Poi per lo yacht del figlio Pier Silvio, che ricordandosi delle capacità professionali dell’uomo lo volle alle sue dipendenze sul suo yacht personale. Motivo del contendere appunto le mansioni. Secondo Canale il rapporto di lavoro si trasformò: doveva essere per contratto un falegname, marinaio e manutentore dello yacht. “Fui però trasformato in cuoco, preparando pranzi e cene nel castello di Paraggi”. La vicenda appunto finisce poi in tribunale, con una battaglia legale che continua.