Viareggio, 16 settembre 2022 - Alberi abbattuti dal vento e alcuni fatti a pezzi dalle motoseghe. Poi rimasti lì, sulla terra smossa dalle radici spiantate, a testimoniare tutta la fragilità del verde urbano che dà ombra e ossigeno al centro di Viareggio chiedendo in cambio solo un po’ di cura. L’immagine della pinetina tra via Zara e via Udine, quella che chiude il trittico del parco di Ponente, alle spalle di Città Giardino, è allarmante. Come quel grande tronco che da giorni pende pericolosamente a sud, rimasto in piedi soltanto perché abbracciato con i rami ad un esile pino ancora ritto . Ma chissà per quanto ancora...
L’erba tutt’intorno è alta, in alcuni punti altissima. Nel piccolo parco giochi realizzato sull’angolo di via Zara, dove tenta di crescere un giovane pino, i bambini giustamente si rincorrono senza accorgersi delle devastazione che li circonda. Ma i genitori sì: "E’ di questi spazi la città avrebbe bisogno, ne hanno bisogno i bambini, i ragazzi. Ma non solo. Ed è un peccato non poter andare oltre al recinto di questo piccolo parco giochi, non poterli lasciare i liberi di correre in Pineta – dice Sonia, una mamma che guarda sua figlia dondolarsi sull’altalena mentre culla il piccino –. Sono mesi che questo tratto di parco è chiuso, dicevano per manutenzione. Ma la sensazione è qui la situazione invece di migliorare, peggiori".
Una situazione aggravata irrimediabilmente dall’ultimo fortunale, quello di metà agosto, che ha innescato nuovi crolli di piante a catena. Dopo i crolli spontanei di un anno fa, e i tagli degli alberi pericolanti che ne sono seguiti. Ancora si aspetta che le ditte, incaricate dal Comune, rimuovano tutti quei monconi che testimoniano il patrimonio perduto. Qualche tronco è già stato spezzettato, pronto da tempo per essere caricato e poi smaltito. Ci sono tantissime radici sollevate, con intere zolle di terra al seguito. I ponticelli che attraversano i fossi di scolo poi sono al tracollo, con i corrimano “ momentaneamente“ sostituiti dalle transenne. Le panchine o sono rotto o sono sepolte dalle chiome delle piante stramazzate. "Ma per quanto tempo ancora dovremo convivere con questa scenario apocalittico?" domanda un lettore. "E’ vero che non ci sono attività in questo tratto di Pineta, che ormai sembra un cimitero di alberi. Ma è comunque uno spazio comune. Uno spazio che vorremmo poter tornare a vivere, insieme ai nostri cani, ai nipoti. Mi chiedo come sia possibile lasciare tutto così". Nel più completo abbandono.