Più escavazioni sulle Apuane. Insorgono Pd e Legambiente

Marmo, contestata la variante deliberata dalla Regione

Polemiche per la variante al Piano regionale cave (Prc) approvata dalla Regione dando il via all’aumento delle escavazioni di marmo e pietre anche sulle Alpi Apuane. La misura, che prevede un incremento del 5% da qui al 2038, viene contestata innanzitutto da Legambiente. "Si tratta di una resa alle pressioni delle imprese – dice il presidente regionale Fausto Ferruzza – e di un atto di abdicazione della Regione rispetto alla sua potestà di pianificare e programmare in modo sostenibile le attività estrattive in Toscana. Chiamiamo alla mobilitazione il mondo ambientalista e la cittadinanza per evitare questo ulteriore attacco all’inestimabile patrimonio di bellezza, paesaggio e biodiversità rappresentato dalle Apuane". La pensa così anche il Pd Massa-Carrara e Versilia, con l’invito a Regione a ripensarci. "L’aumento dell’escavato – scrivono i due segretari Elisabetta Sordi e Riccardo Brocchini – toglie all’ambiente e non porta alcun vantaggio ai nostri territori. Siamo sorpresi: pochi giorni fa avevamo condiviso, con il sindacato, che la prospettiva ideale per i nostri territori fosse la riduzione del consumo di montagne e colline. E ricordiamo che l’aumento è ancor meno condivisibile finché non ci sarà una reale applicazione del tetto previsto dalla legge 35 del 2015, secondo cui almeno metà del materiale estratto deve essere lavorato in loco e non esportato grezzo".