
Porta a Lucca pretende più visibilità: "Ridateci il mercatino antiquario"
Giovanna scuote la tovaglia dalla finestra di vicolo delle Monache, in maniera furtiva e senza farsi troppo vedere. È in pensione dal 2019, ultimo anno in cui Porta a Lucca ha ospitato il mercatino dell’antiquariato. "Si teneva la prima domenica del mese, ogni volta era una festa per tutto il quartiere: che senso ha averlo tolto?". Troppi ricordi, in un misto di nostalgia e rabbia: Giovanna saluta e torna alle sue faccende domestiche. Poco più avanti, dallo storico Cro di via Garibaldi esce un gruppo di turisti. Sono diretti a sud, al parcheggio all’ex Asl. Pieno di buche e avvallamenti, ma di questo ne parliamo dopo. I turisti, cordiali ma di poche parole, confessano di apprezzare il lembo sud del centro storico.
Il campanile dell’ex convento di San Leone, le tracce dell’antica porta demolita verso la fine dell’800 perché pericolante e per la necessità di allargare l’uscita, l’ex farmacia convertita in una sala espositiva. E poi i ristoranti, Pietro il tabaccaio e, appunto, il Cro nato nel dopoguerra. Ma ignorano l’esistenza del mercatino, che attirava visitatori e, di riflesso, clienti per le attività. Lo sa bene Marina Pardini, presidente del Cro. "I banchi – racconta – davano la possibilita alle attività di avere un incremento di lavoro. Durava tutto il giorno: gli operatori venivano al mattino, mangiavano qua e restavano fino alla sera. Poi tornavano durante la giornata per acqua, gelato e altre necessità. C’era un bell’afflusso di gente perché i banchi arrivavano fino in piazza Duomo, inclusevia Garibaldi e via Barsanti". Poi, con la fine del mercatino – ora in piazza Statuto – hanno chiuso farmacia, ambulatori medici e gastronomia: "Siamo andati tutti in crisi: la perdita del mercatino ha fatto perdere, a ruota, anche numerose attività".
Che si somma alla perdita di diversi posti auto, l’altra nota dolente di Porta a Lucca. "All’ex Asl, gratuito per tutti – conclude Pardini – il numero degli stalli è stato ridotto dopo la convenzione con i privati, che edificheranno. Non si trova posto ed è pieno di buche che diventano maxi-pozzanghere quando piove. E quelli per residenti in via Sant’Agostino sono preda di chi arriva in città la sera. Ci arrangiamo usando spiazzo in via Fonda, ma così non va bene".