REDAZIONE VIAREGGIO

Porto e canale insabbiati. Pescherecci "prigionieri". Chiesto lo stato di crisi

Lettera di Malfatti (Cittadella) al presidente e agli assessori della Regione: "Troppi pericoli, da novembre i nostri soci hanno lavorato solo 10 giorni".

Porto e canale insabbiati. Pescherecci "prigionieri". Chiesto lo stato di crisi

Porto e canale insabbiati. Pescherecci "prigionieri". Chiesto lo stato di crisi

La Befana dei pescatori ha portato il carbone alla Port Authority che da un paio d’anni non risolve l’insabbiamento dell’avanporto, per il quale languono i lavori del sabbiodotto. Proprio per l’Epifania la presidente della Cittadella della pesca, Alessandra Malfatti, ha chiesto al presidente della Regione lo stato di crisi per la marineria viareggina. Tra maltempo e ingresso del porto semi bloccato, i pescatori non lavorano quasi più.

La grana scoppia mentre all’Authority è scaduta la proroga del segretario Alessandro Rosselli, e si attende la nuova nomina di Giani che potrebbe essere un altro funzionario della Regione, Fabrizio Morelli, già segretario dell’ente in passato. La lettera di Malfatti è stata inviata anche agli assessori regionali Saccardi e Baccelli. Ricorda le mareggiate di novembre per cui l’avanporto risulta per la gran parte insabbiato e quindi di fatto pericoloso o inagibile per le barche: "Abbiamo chiesto all’Autorità Portuale di garantire i livelli di sicurezza indispensabili per lo svolgimento del nostro lavoro di pescatori. Dal mese di novembre in poi la marineria di Viareggio ha potuto lavorare solo 10 giorni, circa la metà di quanto sono riuscite a lavorare le limitrofe marinerie di Livorno e La Spezia. I risultati del lavoro della draga arrivata da oltre un mese sono pressochè inesistenti, a mala pena 8 giornate lavorative con orari da“ufficio” e “riposo” durante i fine settimana. Si tratta di ritmi ben lontani da quelli richiesti per un’emergenza. Nel frattempo il canale di uscita si è ridotto ulteriormente: le barche sono costrette ad uscire in modalità alternata e malgrado ciò si verificano quotidiani numerosi episodi di incagliamento che creano continue situazioni di pericolo per le imbarcazioni e le persone".

Pescatori, cooperative e associati della Cittadella stanno subendo danni gravissimi: "Veniamo da anni di profonda crisi, prima il Covid, poi la crisi economica e le guerre, adesso la carenza infrastrutturale del porto. Come può un porto importante come Viareggio essere arrivato a questo punto? La responsabilità non è certo delle mareggiate, ma di una scarsa manutenzione dell’imboccatura, e della mancata risoluzione dell’annoso problema dell’insabbiamento che da decenni affligge la nostra realtà. La marineria peschereccia di Viareggio più di altri sta pagando le conseguenze di tutto. Per questo chiediamo l’apertura urgente di un tavolo di crisi per il porto".

Così, dopo l’apertura del nuovo merato ittico, investimenti colossali, e tanti sforzi per la pesca rispettosa dell’ambiente, tutto rischia di saltare perché da anni gli enti toscani non sono in grado di realizzare il sabbiodotto. Per non parlare della fuga dei mega yacht da diporto