Viareggio, 29 novembre 2023 – Da questa mattina i familiari delle vittime della strage ferroviaria rimarranno per 32 ore in presidio davanti alla Corte d’Appello di Firenze. Trentadue, come le vittime del treno merci mal manutenuto che la notte del 29 giugno 2009 è deragliato ed esploso alle porte della stazione di Viareggio, riversando il suo carico di Gpl, morte e distruzione nelle case affacciate sui binari di via Ponchielli e via Porta Pietrasanta. Vittime che da 14 anni e mezzo attendono giustizia, "e noi – dice Daniela Rombi, mamma di Emanuela, portata via da quell’esplosione quando aveva solo vent’anni – non possiamo accettare che questa strage resti impunita, dopo che 14 giudici e 4 gradi di giudizio hanno accertato cause e responsabilità di questo disastro ferroviario".
Lunedì si aprirà il processo presso la Suprema Corte di Roma, "per quello che speriamo sia l’ultimo atto di questo procedimento" dice Rombi, e i legali degli ex vertici di Ferrovie dello Stato imputati hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale che, nel caso venisse accolto, "manderebbe in fumo la sentenza che ha condannato a 5 anni di carcere anche l’ex Ad di FS" spiegano i familiari. Aprendo la strada alla prescrizione (che per il disastro ferroviario interverrebbe dopo 20 anni dal fatto), "come già accaduto per i reati di incendio colposo, lesioni gravi e gravissime, omicidio colposo, nonostante le conferme delle condanne e delle responsabilità". "E la prescrizione di fronte a stragi come quella di Viareggio – concludono – è un mostro giuridico. E disumano per le Vittime, i loro familiari e i cittadini onesti di questo paese".