
E’ bastato incrociare uno sguardo per scatenare una reazione assurda. "Ehi, che c.... guardi?". Scusa? "Che c.... guardi" ha insistito quel ragazzo sulla ventina che in piazza d’Azeglio, intorno alle 22 di lunedì, stava fumando insieme agli amici. Niente, David Bianchi non stava guardando niente. Era a passeggio col cane, appena rientrato da una festa di laurea, e il suo sguardo si è posato su quel giovane solo di sfuggita. E per quell’incrocio casuale Bianchi ha rimediato anche uno sputo. Che non è mai piacevole, tanto meno in tempo di pandemia. "E’ assurdo. Credo che ci sia davvero un problema di sicurezza in questa città; dove chiunque si sente autorizzato e libero di fare quello che vuole. ma lo si sottovaluta".
"Allora ti racconto questa – prosegue –. Domenica alle 17 un gruppo di ragazzetti ha lanciato una bottigliata contro l’insegna del mio negozio, in via San Francesco, frantumandola". Sono stati i vicini ad avvisare Bianchi, che abita proprio lì vicino: è sceso e con la bicicletta ha raggiunto quei giovani. Il più grande avrà avuto vent’anni. "Mi sono beccato degli insulti e uno di loro, agitando una bottiglia, mi ha detto di andarmene. Che altrimenti mi avrebbe spaccato la faccia. Gli ho detto ’parliamone’. Avrei voluto davvero capire il perché di quel gesto".
E il giorno dopo gli è andata anche peggio. Bianchi intorno alle 22 è sceso con il cane, ma rispetto al solito giro ha cambiato strada. "Perché i lampioni dove passo di solito erano rotti, e piazza d’Azeglio ha già di per sé un’illuminazione scarsa". Nei pressi della biglietteria della Vaibus un gruppo di giovani gridava, saltava... Richiamato da quelle ragazzate rumorose Bianchi si è voltato ed ha incrociato lo sguardo di un ragazzetto, partito subito aggressivo: "Che c.... guardi" gli ha detto. "Poi mi ha rovesciato addosso il suo drink, un vodka redbull. Davanti ai passanti, incurante anche delle mamme con i passeggini. E appena mi sono avvicinato – aggiunge Bianchi – mi ha sputato addosso". Non aveva con sé il cellulare, così per avvisare le Forze dell’ordine si è allungato fino alla cabina telefonica. "In due sono arrivati, mi hanno detto di andarmene perché altrimenti sarebbe finita male".
La Polizia è arrivata dopo qualche minuto. "Gli agenti mi hanno spiegato che quella era l’unica loro pattuglia in servizio. Per questo non ho voluto fargli perdere tempo e ho sporto denuncia stamattina al Commissariato. Più tardi sono arrivati anche i vigili urbani, anche loro in servizio con una sola pattuglia che fino a quel momento era stata impegnata su un sinistro stradale. Così mi hanno riferito. Onestamente mi preoccupa la situazione in cui viviamo, mi preoccupa che le forze dell’ordine siano sotto organico in un momento delicato come quello della stagione. Vorrei che l’amministrazione, oltre alle inaugurazioni, pensasse anche a questo. Ai cittadini – conclude Bianchi – che sono costretti a subire prepotenze e criminalità".
Martina Del Chicca