Viareggio, 7 luglio 2023 – Poco più di cinque minuti a piedi, circa 600 metri. È la distanza che c’è a Forte dei Marmi, in Versilia, tra la presunta villa della famiglia di Yevgeny Prigozhin, capo della Wagner, e quella del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
C'è da fare una premessa però. Perché in entrambi i casi non c’è conferma che quelle due ville siano effettivamente della famiglia Prigozhin e del presidente dell’Ucraina. Fatto sta che se un giorno, prima o poi, dovesse esserci la conferma sulla proprietà di quegli immobili, le due famiglie Prigozhin e Zelensky potrebbero essere “vicine di casa” in Versilia.
La presunta villa del presidente Volodymyr Zelensky si trova infatti in via Civitali al Forte dei Marmi. Quella di Sergey Inkina, consuocero di Prigozhin, in via Fratelli Rosselli. Ovvero, due strade parallele a poco più di cinque minuti a piedi l’una l’altra.
A riportare la notizia della villa dei Prigozhin al Forte dei Marmi – ribattezzata “Villa Arina” – è stata la Fondazione anticorruzione (FbK) fondata nel 2011 dal dissidente russo Alexei Navalny. Si tratta di un gioiello da due piani, 400 metri quadri, 16 ettari di giardino, una piscina, per un valore totale di circa 3,5 milioni di euro.
La villa sarebbe stata comprata dal consuocero di Prigozhin, Sergey Inkina, nel 2017. A unire i due uomini d'affari è stato il matrimonio tra Pavel, figlio del capo della Wagner, e Ekaterina Inkina. Il padre di Ekaterina è un facoltoso imprenditore russo di San Pietroburgo che ha fatto fortuna grazie alla ristorazione, lo stesso business che ha permesso all'ex cuoco di Putin di avvicinarsi allo zar del Cremlino. Poi Prigozhin ha preso la strada della guerra, probabilmente più redditizia considerando che Fbk stima in circa 20 miliardi di dollari il suo patrimonio. A differenza del capo della Wagner, a cui sono state imposte sanzioni già a partire dal 2016 per presunte interferenze nelle elezioni Usa per poi arrivare alla guerra in Ucraina, Sergey Inkina non avrebbe nulla a che fare con l’invasione russa. Per questo motivo, dunque, non ci sarebbe nulla di illegale nei suoi possedimenti in Versilia.