FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Principe di Piemonte riparte dal lusso Tra arte, top suite e cucina stellata

Realizzate le due camere presidenziali da 150 metri quadrati per un minimo di 4mila euro a notte

Principe di Piemonte riparte dal lusso Tra arte, top suite e cucina stellata

di Francesca Navari

Dopo cento anni la storia riparte. Dal lusso e dal lifestyle. Il Grand Hotel Principe di Piemonte ha completato il complesso intervento di rielaborazione degli spazi e ammodernamento, proponendo una struttura a 5 stelle che punta sulle emozioni: dalle due suite presidenziali fronte mare con arredi di alto artigianato (con un costo a notte di 4mila euro in bassa stagione) alla suggestiva piscina angolare dell roof, dalle cascate di luci che accompagnano l’ampio vano scale alle casse della filodiffusione in oro zecchino fino al menù del ristorante con su impressa nientemeno che un’opera di Guttuso, e alle proiezioni nella cabina ascensore. L’albergo regala vibrazioni in ogni sua anima. Le originarie 106 camere sono state concentrate a 80 di cui 32 suite e 2 imperiali da 150 metri quadrati con selezioni da mille e una notte: schermi tv a scomparsa nel letto, carta da parati in madreperla, divani creati da artigiani toscani e la fantastica vista dritto sul mare. Il centenario del Grand Hotel Principe di Piemonte, nato nel 1922, è stato dunque lo stimolo per realizzare un restyling interno che ha ridefinito lo stile della struttura senza mutarne l’identità. Il progetto porta la firma dello studio fiorentino S+S Studio, a cui si aggiunge il contributo dello Studio Archea che ha seguito la piscina del rooftop.

"Il progetto di restyling per il Grand Hotel ha voluto riportare la magnifica struttura Liberty alla sua originaria vocazione di dimora del lusso e dell’eleganza

italiana – spiegano gli architetti Diletta Storace e Nicola Spagni – l’obiettivo di sostenibilità è stato perseguito attraverso la ricerca di interventi poco invasivi ma di grande effetto per poter garantire una conservazione dei materiali pregiati esistenti e una valorizzazione degli apparati decorativi attraverso un accurato restauro delle vetrate, delle piombature dei vetri, degli infissi e delle porte in legno recuperate e ridate a nuova vita. Inoltre, la realizzazione di tutto il mobilio è stata commissionata ricercando antiche botteghe artigiane e fornitori all’interno di un raggio di massimo 200 chilometri, che utilizzassero solo materiali di primissima qualità, come legni masselli, laccature certificate fatte in loco a bassissimo impatto ambientale, inserti in materiali preziosi come l’ottone spazzolato inserito poi all’interno dei mobili, eliminando ogni tipo di materiale plastico. È stato poi fatto un grande studio sui tessuti naturali come lane, sete e cotoni, che hanno garantito, oltre ad una resa cromatica e percettiva unica, il rispetto di tutti gli standard di sicurezza e un valore aggiunto alla struttura stessa in termini di qualità". Gli elementi di novità si armonizzano perfettamente con i decori originali Liberty, e l’arte contemporanea dialoga con i pezzi da collezione, con i lampadari di vetro veneziano e con gli specchi dorati. Una dimensione estetica, elegante ed eclettica, che mette in luce l’alta qualità del lifestyle italiano.

A colpire è infatti la continua sollecitazione artistica che evidenzia la grande passione da parte della proprietà. La biblioteca è arricchita dalle opere del noto scultore contemporaneo Emanuele Giannelli; la sala Guttuso, oltre a ricordare uno dei più celebri ospiti del Grand Hotel Principe di Piemonte, ospita la collezione “Lo Zodiaco”, 12 quadri del maestro raffiguranti i segni zodiacali e la loro simbologia. Pure lo scalone principale di accesso ai piani diventa una grande installazione artistica dove protagonista è un tappeto disegnato ancora una volta dallo studio S+S con carpe koi che risalgono la corrente, metafora di una ascesa ricca e fortunata: e al grande tappeto blu e oro che funge da guida si contrappone il lampadario centrale con quasi mille pendenti di vetri e oro in continuo movimento e vibrazione.

Di pari livello è la proposta culinaria. Nella veranda al piano terra si trova “Il Piccolo Principe”, unico ristorante della costa toscana premiato con due stelle Michelin. Giuseppe Mancino, il giovane executive chef, cresciuto alla corte di Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse, firma anche la prima colazione e l’intera offerta food del Grand Hotel. Sul rooftop, al quinto piano, si incontra invece Maitò̀ Viareggio, guest restaurant del gruppo MyMaitò, con uno stile proprio, una cucina locale, verace, focalizzata sul pesce fresco, angolo con forno per la pizza e una wine list da veri intenditori. Ogni dettaglio, dalla tovaglieria fino agli arredi, è in linea con il Maitò restaurant di Forte dei Marmi per creare una sorta di format del gusto immediatamente identificabile. Al bar panoramico, infine, l’inedita carta dei cocktail firmata da Simone Corsini, vincitore di The Vero Bartender Italia 2022.