
Il bozzetto presentato e bocciato dalla Fondazione a Simone Politi
Viareggio, 29 agosto 2017 - C’ERA una volta... Un ragazzo un po’ bohemiens dai capelli neri e col codino. Non sappiamo se amasse i Beatles o i Rolling Stones. Ma sicuramente amava la cartapesta. E il Carnevale di Viareggio. E lui quella materia semplice tanto amata nella città di Burlamacco la sapeva lavorare. Eccome. Una sfilza di primi premi. Uno dietro l’altro. Nelle maschere isolate, nelle mascherate di gruppo, nei carri di Seconda categoria. Un’ascesa inarrestabile. E anche in Prima al debutto fu subito primo premio. Simone Politi, classe 1969, l’enfant prodige del Carnevale di Viareggio. Non vogliamo entrare in quelle che sono state le sue vicende personali e sentimentali, ma non vogliamo neppure credere che quel ragazzo così bravo a fare le caricature dei politici, con mani così abili a modellare la creta si sia perso del tutto. E non vogliamo credere che il Carnevale di Viareggio se ne voglia disfare come fosse un rifiuto da differenziare.
SIMONE Politi è (e ribadiamo il presente) ancora una risorsa per questa manifestazione. Che piaccia o no. E lo ha dimostrato un’altra volta presentando un bozzetto per un carro di prima categoria. Che la Fondazione gli ha bocciato. E’ un inedito che pubblichiamo in esclusiva nell’edizione di stamani. E’ bello (questo ovviamente è un giudizio personale) ma soprattutto crediamo che la città lo debba vedere: Putin e Trump arrivano al Carnevale a bordo dell’Apetta della Fondazione con l’idea di divertirsi. Ma dietro il leader coreano Kim Jong-Un vuole rovinargli la festa portandosi via il mondo che è la principale fonte di svago dei due capi di stato di Usa e Russia. Una satira politica ben centrata, in pure Viareggio Carnival style, ben realizzata nel bozzetto. Ma che non vedremo mai trasformato in un carro come forse avrebbe meritato.
«MI HANNO detto – spiega Simone Politi – che non potevo fare il carro di Prima categoria. Hanno probabilmente preso la palla al balzo per quello che era successo fra me e Priscilla per tagliare una costruzione. Mi hanno proposto di fare una maschera isolata. Ma non mi sembra giusto che dopo tutto quello che ho fatto debba ripartire dalle isolate...». No, sarebbe davvero ingeneroso nei suoi confronti. Meglio che la Fondazione studi un percorso che possa portare a un reintegro di Simone Politi. Magari affidandogli degli arredi in Cittadella, in Passeggiata o in città. Per poi ricollocarlo dove merita. A fare i carri di Carnevale. Perché risorse come Simone Politi vanno trattate da risorse e non come rifiuti da gettare nel cassonetto che non c’è più.
Paolo Di Grazia