Gli striscioni per rivendicare l’identità della scuola. I fumogeni per dare colore. La musica da ballare e cantare, dalla techno a “Bella ciao“. E poi i fischietti, i cori “Vergogna!“ e quell’impeto giovanile che travolge tutto per difendere il proprio futuro. Oltre 200 studenti del “Don Lazzeri-Stagi“, a cui si sono uniti genitori e insegnanti, ieri hanno sfilato per protestare contro l’accorpamento con il “Marconi“ di Viareggio ratificato dalla Provincia ma non ancora ufficiale finché la Regione non ci avrà messo l’ultima parola. Il corteo, colorato, rumoroso ma civile, è partito da piazza Matteotti e ha raggiunto gli uffici comunali di via Capriglia, guardato a vista da polizia, carabinieri e polizia municipale. Una delegazione è stata poi ricevuta dal sindaco Alberto Giovannetti, gli assessori Tatiana Gliori e Matteo Marcucci e il capo gabinetto Gabriele Marchetti.
"Prima del 31 dicembre – dice il rappresentante d’istituto Nicola Neri – vorremmo provare ad andare alla sede della Regione per farci sentire. Stamani (ieri, ndr) avevamo il diritto di fare ’casino’, anche il sindaco è a favore della nostra causa. Gli abbiamo illustrato la storia e il futuro del nostro istituto. È in corso il cantiere per il polo scolastico, pronto nel 2026, e dopo tanti anni abbiamo di nuovo un dirigente di ruolo (Giovanni Fiorillo, ndr) anziché un reggente: l’accorpamento creerebbe soltanto disordine". Nicola raccoglie i complimenti delle istituzioni cittadine e l’applauso degli studenti, tra cui Giacomo Salvetti dello “Stagi“: "Dopo tanti problemi siamo riusciti a ottonere una soluzione con il nuovo polo, ma ci stanno ancora tartassando. Meritiamo l’autonomia". Con loro le Rsu d’istituto. "Il Comune si è proclamato contrario alla fusione – dice Rita Corsi (Cobas) – ma è emerso che il vice sindaco Bresciani si è astenuto: chiediamo coerenza". E così pure Claudio Tomei (Cgil): "Abbiamo chiesto al sindaco di supportare la mozione approvata dal consiglio provinciale per ’congelare’ tutto per 1-2 anni". Preoccupati anche gli insegnanti, in particolare gli 83 docenti di sostegno come la responsabile Emilia Bacci: "Spiace vedere che due scuole inclusive vengano messe insieme anziché dar loro la possibilità di crescere. A livello provinciale sono gli istituti con il più alto numero di alunni con la 104, sarebbe un delirio gestire un ’mostro’ fatto di otto plessi e tre 3 sedi".