FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Cartello provocazione nel negozio di Forte dei Marmi: ti provi le scarpe? Paghi 20 euro

L’iniziativa di Luca del Forte: "Stop alle clienti furbette che poi vanno a ordinare i prodotti su internet"

Luca del Forte mostra cartello che da alcuni giorni è stato appeso in negozio

Forte dei Marmi (Lucca), 23 novembre 2023 – Ti vuoi provare le scarpe in negozio? Paghi 20 euro. E’ il cartello-provocazione che Luca Lanza, titolare del noto punto vendita di calzature lusso "Luca del Forte" ha appeso da qualche giorno su vetrine e specchi per rispondere ad un fenomeno che ha subito un’impennata incredibile. Signore ben vestite entrano in negozio a scattare foto a scarpe e codici per poi ordinare su internet. Addirittura impegnano il personale per provare la misura esatta per poi congedarsi con uno strategico ’ci penso’, spippolando sul cellulare l’occasione di sconto sul web.

"Ormai sta accadendo quasi quotidianamente – lamenta Lanza, vice presidente del Ccn – e c’è chi, addirittura, in modo spudorato cerca on line col cellulare lo stesso articolo mentre se lo sta provando, visto che nella mia offerta ci sono anche le sneaker più richieste al momento. In sostanza stiamo diventando lo showroom delle aziende fornitrici, ma non ce lo possiamo davvero permettere con i costi fissi alti che abbiamo a Forte dei Marmi. Ho un target di clientela che va dai 35 ai 55 anni, donne che entrano in negozio su richiesta delle figlie che, da casa, le guidano a fare foto a scatole, codici e scarpe con un atteggiamento di totale mancanza di rispetto per chi fa questo lavoro da due generazioni. Sabato scorso lo stesso stratagemma l’hanno adottato due signore che hanno provato le calzature e se ne sono andate, mentre i mariti sono rimasti fuori, visibilmente in imbarazzo".

Luca del Forte precisa comunque che quel cartello vuole essere solo un deterrente e che la cifra non sarà concretamente richiesta. "Non voglio certo fare l’esattore – evidenzia – ma far capire ai furbetti di internet che teniamo alta la guardia e nel mio negozio non saranno più tollerati atteggiamenti del genere. Il fenomeno è crescente dall’autunno, quando la clientela è italiana, meno serena e meno propensa all’acquisto emozionale. A volte è accaduto anche del paradossale: ho allontanato una coppia perché il marito, dopo che per mezz’ora la moglie provava le scarpe, si è messo ad armeggiare col cellulare. Poi ha mostrato il sito del brand e ha detto: ’guarda on line costano 20 euro meno’. Li ho mandati via nel totale imbarazzo. Il giorno dopo però sono tornati a comprare da me. Il cartello comunque resterà esposto e voglio integrarlo per renderlo più chiaro: ’chi compra su internet provi le scarpe da un’altra parte’".