Viareggio, 3 aprile 2018 - E’ stato un malore improvviso a causare la morte di Luca Rovai, lo psichiatra viareggino di 37 anni trovato morto in una stanza dell’hotel Astor la vigilia di Pasqua. I carabinieri hanno completato gli accertamenti e sulla scorta delle prime relazioni mediche sono arrivati alla conclusione che il giovane medico sia deceduto per cause naturali. Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dal pubblico ministero Elena Leone, sono andate avanti anche nel giorno di Pasqua e Pasquetta. Ovviamente per fugare ogni dubbio.
Gli investigatori hanno accertato fin dal primo giorno che non c’erano presenze di altre persone all’interno della stanza d’albergo dove Luca è stato trovato senza vita. A scoprire il corpo erano state le donne delle pulizie del prestigioso hotel del lungomare poco dopo le 15 di sabato pomeriggio. La stanza era regolarmente chiusa dall’interno, a ulteriore conferma che il giovane medico si trovava solo nella stanza che è stata trovata perfettamente in ordine. Nessun segno di violenza appare sul corpo della vittima. Ulteriori accertamenti medici che eventualmente saranno disposti dalla Procura serviranno solo a capire che tipo di malessere abbia colpito lo psichiatra e da cosa sia dipeso.
Resta il senso di grande dolore e di immenso vuoto che lascia in città la perdita di Luca Rovai. Luca era molto conosciuto ed era un professionista stimato. Lavorava a Massa nel reparto di psichiatria dell’ospedale Noa, dove i colleghi di lavoro sono rimasti sotto choc appena appresa la notizia.
Luca Rovai proviene da una delle famiglie di medici più conosciute della Versilia. Il padre Daniele era un cardiochirurgo di fama nazionale che lavorava al Cnr di Pisa. E’ deceduto il primo maggio di due anni fa a 65 anni stroncato da un tumore contro cui aveva combattuto con grande dignità. La madre è la dottoressa Paola Lambelet, da poco andata in pensione. Era stata uno dei medici di punta della Asl 12 di Viareggio, per tantissimi anni primario di medicina generale dell’ospedale Versilia. Nel giro di un paio d’anni ha dovuto affrontare la doppia terribile perdita della morte del marito e di un figlio. Le stanno vicini parenti e amici. Attorno a lei e alla fidanzata che Luca avrebbe dovuto sposare a settembre e con la quale aveva da poco acquistato una casa, l’affetto enorme degli amici, conoscenti o semplici pazienti che negli anni hanno potuto apprezzare la professionalità e la bontà d’animo di Luca e dei suoi genitori.
Paolo Di Grazia