ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

"Psichiatri, lavoro pericoloso Servizio di sorveglianza subito"

Dure reazioni del mondo sindacale. "Chiediamo all’azienda e alla Regione Toscana di costituirsi parte lesa" .

"Psichiatri, lavoro pericoloso Servizio di sorveglianza subito"

di Enrico Mattia Del Punta

Tante le reazioni di solidarietà e di denuncia che sono arrivate dopo l’aggressione alla dottoressa Barbara Capovani. Un coro di voci che si è materializzato anche con un sit-in di solidarietà ai cancelli del Pronto Soccorso di Cisanello a Pisa. La notizia dell’aggressione è arrivata anche nelle sale del congresso nazionale della Società Nazionale degli Psichiatri Forensi. Quello degli psichiatri è un lavoro pericoloso – commenta Enrico Zanalda, presidente della SIPF -. È la categoria che subisce più violenza fisica dopo gli operatori del Pronto Soccorso. Trattiamo persone che hanno difficoltà a gestire gli impulsi, e non è sempre facile capire se ci sono messaggi più pericolosi di altri". Anche Funzione Pubblica, Cgil esprime tutto il suo sconcerto: "È un atto inqualificabile nei confronti di una professionista, un atto vile nei confronti di una donna. L’ennesimo dramma che ci induce a riflettere su come sia potuto accadere, su come si sarebbe potuto evitare e di chi sono le responsabilità". "Chiediamo all’azienda e alla Regione Toscana di costituirsi parte lesa al fianco della collega" fanno sapere Pasquale D’Onofrio e Patrizia Fistesmaire, della Segreteria Medici e Dirigenti Ssn Fp Cgil Toscana. "Non si può rischiare di morire in questo modo, un tentato femminicidio è un fatto gravissimo che evidenzia il fatto che i problemi legati alla salute mentale rappresentano ormai un’emergenza non più differibile" spiega Daniela Melchiorre, presidente Società Medica Chirurgica Lucchese. Anche il sindacato Sumai regionale della Toscana si unisce al coro: "Una donna solare, un bravissimo medico. Oggi (ieri, ndr) saremo lì per te davanti ai cancelli dell’ospedale per farti sentire il nostro sostegno". A denunciare la questione aggressioni anche Daniele Carbocci, Nursind: "Negli ultimi tempi anche le istituzioni se ne sono rese conto e hanno varato una nuova normativa che inasprisce le pene per chi aggredisce un sanitario. Ma ancora troppo poco si sta facendo dal punto di vista pratico. Mancano sicuramente i posti fissi di polizia nelle strutture ospedaliere e un servizio di sorveglianza efficace nelle strutture, soprattutto in quelle molto grandi come ad esempio Cisanello".