Inizia stamani il grande viaggio che unisce "Puccini e le stelle": una settimana che spazierà tra musica e astronomia organizzata dal Gruppo Astronomico Viareggio in collaborazione con il Comune, la Fondazione Festival Pucciniano e l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Oggi alle 10,30 è in programma l’inaugurazione della mostra tattile "Il buio oltre le stelle" (ingresso libero, visitabile fino al 4 giugno) allestita nel foyer del Gran Teatro Puccini. L’esposizione è a cura di Emanuele Cambiotti, fondatore del progetto divulgativo "Turisti del cosmo", ed è studiata per consentire alle persone ipovedenti di avventurarsi alla scoperta del firmamento tramite pannelli tattili in 3D e didascalie in braille.
L’esposizione sarà impreziosita, dal 2 al 4 giugno, da un’esposizione del mockup dello Space Shuttle Challenger e della prima bandiera italiana volata nello spazio con l’ingegner Franco Malerba nel luglio 1992. Un progetto, quello curato da Cambiotti, ideato nell’ottica dell’accessibilità e dell’inclusività di insegnamenti, esperienze e conoscenze: in una parola, cultura. La mostra, adatta a tutti gli utenti, si prefigge di offrire al mondo ipovedente e non vedente un’esperienza didattico-divulgativa all’interno della quale sono raccontati e illustrati, lungo un percorso di 22 tavole, aspetti fondamentali dell’universo. Il percorso si articola in 22 tavole e prende in esame fenomeni come le eclissi di luna e di sole.
La giornata inaugurale della rassegna "Puccini e le stelle" prosegue stasera, alle 21,15 all’Auditorium Caruso, con "Chi ha paura del buio? Interstellar: le Voyager oltre i confini del nostro tempo", conferenza-spettacolo degli astrofisici Filippo Bonaventura e Matteo Miluzio, che si occupano del progetto di divulgazione scientifica "Chi ha paura del buio?". I due protagonisti della conferenza parleranno di esplorazione spazioale e del desiderio dell’uomo di sopravvivere al proprio tempo, un sentimento incarnato in due piccoli oggetti chiamati "Voyager", ossia le due sonde che, dopo aver abbandonato l’atmosfera, oggi si trovano nello spazio interstellare, a oltre 18 miliardi di chilometri dalla Terra. Dopo oltre 40 anni le sonde, che portano con sé due dischi d’oro su cui sono incise informazioni sulla specie umana, sono ancora funzionanti: pochi dati, un segnale debole, ma la comunicazione regge.
La rassegna prosegue con la mostra fino a domenica 4 giugno. Inoltre, in programma ci sono altre due conferenze: una il 30 maggio – "E lucevan le stelle: l’astronomia all’opera", del maestro Pietro Baruffetti accompagnato dal soprano Ozce Durmaz e dal tenore Liang Chao – e l’altra il 2 giugno, in cui il docente del dipartimento di fisica e astronomia dell’università di Firenze Guido Risaliti parlerà della "Luce dai buchi neri".