
Massimiliano Baldini, responsabile cultura della Lega, piange la chiusura della libreria La Vela: "La notizia del dichiarato fallimento della libreria “La Vela” in via Garibaldi a Viareggio, non può non far riflettere e promuovere spunti di dibattito in merito ad un settore che subisce come altri gli effetti del cambiamento delle abitudini e delle modalità con le quali il lettore si rapporta con gli strumenti di acquisto della merce, rischiando di penalizzare spazi aggregativi culturalmente importanti nonchè l’incidenza sulla conservazione dei posti di lavoro. Se sul piano emotivo la perdita della libreria “La Vela” rappresenta il venir meno di un altro pezzo di storia della nostra città che ha accompagnato generazioni intere e che ci priva non solo di un negozio dove acquistare i libri ma, ancora di più, di un ritrovo, di un rapporto continuativo, professionale ma anche familiare, che chi frequentava “La Vela” era abituato ad avere, dal punto di vista più generale non si può non domandarci quale sia stata l’evoluzione di questo settore a Viareggio negli ultimi venti anni e quale sia l’incidenza della grande distribuzione e del commercio on line anche sulle librerie tradizionali, in rapporto alla qualità del servizio ed ai prezzi".
"La Vela non è la prima storica libreria viareggina che chiude– ricorda Baldini – Avevamo perduto un altro punto di riferimento straordinario come la “Galleria del Libro” di Graziella Pasquinucci. Altre librerie in città fanno fatica ed alcune, per provare a resistere, si sono attrezzate sfruttando la possibilità di fornire altri servizi. Ma la libreria tradizionale sviluppa un rapporto diretto, personale, del titolare con il lettore e viceversa, che è culturalmente importante perchè affina i contenuti, il confronto sui gusti letterari, sulle esperienze riguardo generi letterari diversi. La professione del “Libraio” è proprio quella di consigliare la lettura, di suggerire gli scrittori, le novità, le esperienze di avanguardia, e questo patrimonio inestimabile spesso, nei grandi contesti di vendita odierna, si perde a vantaggio dei freddi computer che rispondono solo delle scorte nei magazzini centrali delle case editrici o poco più. Nessuno intende mettere in discussione il diritto alla libertà di commercio, però, dal punto di vista culturale, ci sono valori perduti che finiscono per impoverire le comunità. Il commercio on line, incrementatosi a seguito della pandemia, permette al lettore di acquistare da casa con un’offerta grandissima e con tempi di consegna molto rapidi o istantanei nel caso di ebook. I vantaggi della vendita on line sono molti, però il rapporto è completamente spersonalizzato e quel patrimonio che è proprio delle librerie tradizionali - come lo era per La Vela e per la Galleria del Libro - si perde completamente insieme ai posti di lavoro che la modifica delle abitudini, il ribasso dei prezzi e la stessa fiscalità finiscono per compromettere come è dimostrato ogni volta che una libreria di vicinato chiude".