VIAREGGIO
Venticinque milioni di visualizzazioni e oltre 1milione e mezzo di like: sono i numeri straordinari raggiunti dal reel che vede protagonista il Carnevale realizzato dalla pagina Instagram Visit Italy, canale indipendente dedicato alla promozione dell’Italia nel mondo. Un fenomeno divenuto globale, che ha scatenato reazioni e commenti da ogni continente, tra le concorrenze brasiliane e lo stupore di chi pensava che i carri, anziché di cartapesta, fossero pensati dall’intelligenza artificiale.
Un caso mediatico che sembra riflettersi anche nelle ricerche Google: il Carnevale di Viareggio, infatti, comparato su Google Trends con gli altri carnevali italiani, risulta il più cercato. Non solo in Italia, ma nel mondo. Ma qual è il segreto di questo successo social? Esiste un modo per comprendere l’algoritmo che regola e detta leggi nel digitale?
Ad aiutarci nel rispondere a tali quesiti e comprendere un quadro complesso come il web è Serena Puosi, social media manager, copywriter e travel blogger.
Come funziona la diffusione dei contenuti sui social media?
"L’algoritmo dei social, in particolare di Instagram, è segreto. Possiamo fare deduzioni su perché e su come si diffonde di più un video rispetto ad un altro, ma non esistono elementi prestabiliti. Accadono cose, come quella del video di Visit Italy, per cui si diventa virali senza spiegazioni".
Dunque, i contenuti digitali come possono raggiungere numeri così alti?
"Ci sono operazioni preliminari che si possono fare perché un contenuto venga diffuso il più possibile, ma non ci sono delle regole scritte. Le condizioni ideali, ad esempio, sono che il video sia di ottima qualità e le immagini evocative, che suscitino emozioni scatenanti, ricordi che toccano nel vivo chi guarda o riportino a galla cose a cui le persone tengono. Un altro elemento è la musica, che deve essere di moda e tra quelle di tendenza nel momento della pubblicazione. La somma di tutte queste, però, non garantisce il successo sicuro".
Quello di Visit Italy, di successo, come lo spieghiamo?
"Se un video, appena pubblicato, comincia ad avere commenti, visualizzazioni e salvataggi, è un’indicazione di successo che riferita ad Instagram, lo diffonde ancora di più. Con il reel del Carnevale è accaduta una cosa del genere. Inoltre ha scatenato una marea di commenti campanilisti, una lotta di Carnevali: i brasiliani sostengono che il loro sia meglio e questo ha provocato altrettante repliche. E in tanti hanno pensato che i carri fossero realizzati dall’intelligenza artificiale: questo è un elemento che promuove il territorio, perché le persone lo trovano talmente surreale e bello che pensano sia finto".
Ma al territorio può portare qualche vantaggio economico?
"Un grosso problema dei social e di tutto il marketing digitale è che le operazioni fatte non sono misurabili, perché le nostre giornate sono formate da micro momenti online. Ad esempio, possiamo guardare il reel di Viareggio, e tra due giorni cercare dove si trova e un volo aereo, in una somma di fattori che portano a quello finale di prenotazione e della scelta di una meta rispetto ad un’altra. È un percorso lungo e difficile da tracciare, ma è la costruzione di una sensazione positiva verso la meta di cui si parla, che, si spera, porti a risultati vantaggiosi".
Gaia Parrini