REDAZIONE VIAREGGIO

Quando il “Rèpaci“ omaggiò l’impegno di Gino Strada

La giuria del Premio letterario era presieduta da Garboli. Il 28 agosto del ’99 il medico. ritirò il premio in Capannina

Venticinque milioni di lire è il premio che la giuria del Premio letterario Viareggio-Rèpaci assegnò a Gino Strada, il medico scomparso nel cordoglio genErale. Era il 1999 e il medico che nel 1994 aveva fondato “Emergency” a Milano per portare soccorso nelle zone di guerra ebbe questo prestIgioso riconoscimento per il suo nobile impegno umanitario. Cesare Garboli, il noto scrittore e critico versiliese, era il presidente della giuria che all’unanimità assegno il Premio Internazionale Viareggio-Versilia al chirurgo, assai meno noto di adesso, ma già benemerito. Aveva già lavorato in Afghanistan, in Perù, in Bosnia, in Somalia, in Etiopia, in Cambogia e così via e aveva raccontato la sua avventura umana e professionale nel libro “Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra”, editore Feltrinelli. “Emergency” fu fondata per soccorrere tutte le vittime di guerra, in particolare quelle che avevano subito ferite e mutilazioni per le mine antiuomo. Da allora l’impegno di “Emergency” si è esteso in tutto il pianeta, tanto da essere coinvolta anche nel soccorso per la pandemia di Covid. Gino Strada fu premiato durante la cerimonia consueta del “Viareggio- Rèpaci” il 28 agosto 1999 alla Capannina del Marco Polo. Le sue parole contro la guerra furono toccanti, allora come ora, facendone veramente quello che è stato: un eroe dei nostri tempi.

Chiara Sacchetti