Non era allarmismo temere che da centinaia di persone ammassate sabato scorso al Seven Apples potesse partire un contagio Covid a largo raggio. Due ragazze di Prato, un giovane di Poggio a Caiano e un altro di San Miniato (Pisa) che erano là sono positivi al virus, portato in pista da ballo dalla studentessa pisana ritornata da Mykons. Ieri nelle strutture Asl Centro di Prato c’era la coda dei giovani per fare il tampone dopo l’allerta di martedì scorso. Oggi e domani, nei centri dell’Asl Nord Ovest (Versilia, Massa, Lucca, Pisa) altri giovani faranno lo "striscio". In tutto sono 726 le persone che hanno contattato le Asl toscane perché sabato erano al Seven.
Le ragazze di Prato hanno 19 e 20 anni; nella stessa provincia il ragazzo infetto confermato dal sindaco di Poggio a Caiano; il quarto, per ora, è giovanissimo e vive a S.Miniato al Tedesco, nel Pisano. La Regione parla del "cluster Seven Apples", un vero e propro grappolo-focolaio dopo che i controlli agli 11 amici della studentessa pisana avevano dato esito negativo. Questi undici, però, sono in quarantena fino a scadenza del periodo di incubazione, e a fine mese ripeteranno il tampone. E’ andata peggio ai giovani positivi, che comunque non manifestano sintomi. Dopo il Seven si erano rivolti all’Asl che ha anticipato i tamponi per questo cosiddetto cluster Seven Apples. Anche loro sono in quarantena a casa per 14 giorni, e poi ripeteranno i tamponi. Ma in solamento, sono finiti anche i familiari. I sanitari stanno verificando anche ulteriori contatti stretti avuti negli ultimi giorni, e una delle ragazze risulta collegata pure a una persona positiva rientrata a Prato dalle vacanze.
Da stasera saranno intensificati i controlli nei locali notturni. Ma i buoi sono scappati dalla stalla. Dopo due mesi di movida senza mascherine né distanziamento, puzza di beffa la vicenda attuale con la "nuova" ordinanza regionale, la numero 78 del 12 agosto. Non ha cambiato quasi nulla, le regole del solo ballo all’aperto sono le stesse dell’ordinanza numero 65 del 10 giugno. Anche il ballo attorno ai tavoli, inventato allora dal Maki Maki in Darsena, il locale del presidente Silb Emiliano Cerri. Chi ora dice "ci siamo adeguati alla nuova ordinanza", forse non era a norma con le precedenti e identiche disposizioni del 10 giugno? La questione è l’ammassamento di ragazzi senza mascherine come mostrato da foto e video che hanno tanto sconvolto il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti. Ma lo stesso accade da due mesi sulle aree pubbliche di tutta la Versilia.
Cosa ha cambiato l’ordinanza regionale del 12 agosto? Ecco: il registro nominale dei clienti da conservare 14 giorni, e la rilevazione della temperatura all’ingresso, erano facoltativi (quindi non fatti nella maggior parte dei locali), e ora invece sono obbligatori. La norma centrale che attiene al rischio di contagio tra giovani asintomatici era già previsto a giugno: non è una novità. Nelle discoteche va tenuta la mascherina al chiuso, e anche all’aperto quando non è possibile – vedi le comunicazioni dell’Asl alla Prefettura e al Comune nel caso di Marina di Pietrasanta) – mantenere la distanza interpersonale obbligatoria, che è 1 metro, ma diventa 2 metri in pista da ballo.
Non c’è accanimento contro le discoteche, e i music pub, che in certe zone da decenni possono fare quel che gli pare. C’è di mezzo la salute pubblica, e il rispetto delle leggi dovrebbe essere uguale per tutti: ferramenta, alimentari, night-club. O forse no, come in questi giorni hanno protestato Ettore Neri e Alessandro Del Dotto. Se così non è, tanto valeva far montare il Beach Stadium e scatenare oggi la tradizionale mega festa coi ragazzini appiccicati l’uno all’altro.
b.n.