Nell’aria immobile, senza nemmeno un filo di vento ad agitare le fronde dei pini, "Abbiamo sentito due colpi metallici e...". E in prima battuta i residenti intorno a piazza Dante hanno pensato che si trattasse di due petardi, esplosi in tarda serata per il divertimento di qualche ragazzino. Ma a quei colpi – l’ipotesi è che siano partiti da una pistola scacciacani – sono seguite le grida, sollevate da quel polverone in cui sono volati calci, pugni e colpi di bastone.
Nella rissa scoppiata intorno alle 23 di mercoledì, a ridosso del parcheggio riservato agli scooter, si sono affrontati due gruppi di cittadini nordafricani. Almeno una decina di persone. Difficile ricostruire quale sia stata la miccia che ha acceso quella discussione poi trascesa.
Ma quei colpi (si scoprirà comunque innocui), le urla, il trambusto hanno fatto saltare sui divani – come i campioni dell’alto che fanno sognare in queste notti olimpiche, cariche d’afa più che di bagnanti – gli abitanti dei palazzoni che affacciano sulla piazza della stazione. Dove "Ogni sera succede qualcosa" racconta, senza alcun stupore, chi abita in zona.
Numerose le chiamate di soccorso arrivate al centralino dell’emergenza. Due volanti del Commissariato, e una gazzella dei Carabinieri si sono precipitate a sirene spiegate, come le ambulanze inviate dal 118. Almeno due le persone rimaste ferite, poi accompagnate al pronto soccorso dell’ospedale “Versilia“ con delle escoriazione alle braccia. Ma l’episodio, che si accompagna ad una serie di prepotenze, di vandalismi e piccoli furti, che attraversano la via Mazzini fino alla piazza di San Paolino, ha fatto montare la rabbia.
"Siamo esasperati" ha gridato un uomo affacciato al balcone di un condominio, cercando di richiamare l’attenzione del personale in divisa impegnato in quel momento a raccogliere testimonianze per ricostruire i contorni dell’episodio e a riportare un po’ di serenità. Esasperati "di vivere con la paura anche di scendere la sera per portare a spasso il cane" racconta una donna. Con la paura di parcheggiare l’auto e di ritrovarla sfondata l’indomani; di passeggiare con una catenina d’oro al collo, di finire in mezzo ad una rissa; di non ritrovare la bici lasciata legata ad un palo. Una sensazione, la paura, a cui non dobbiamo dar modo di cronicizzarsi.