REDAZIONE VIAREGGIO

Quei tuffi di libertà dal Ponte di Mostar

Mostar, simbolo della rinascita della Bosnia Erzegovina, è una città che merita di essere rivisitata. Il Ponte di Mostar, dichiarato Patrimonio Unesco, rappresenta la voglia di rinascita dopo la distruzione durante la guerra dei Balcani. La città offre anche splendide moschee e un centro storico vivace.

Quei tuffi di libertà dal Ponte di Mostar

Nel libro "Viaggio in Portogallo", José Saramago scrive che "Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio". Seguendo l’ispirazione dell’autore ho avvertito la necessità di rivedere un posto a distanza di vent’anni e osservarlo con occhi nuovi, con una maturità diversa. Questo posto è Mostar ed è lì che voglio tornare oggi col pensiero, nella città simbolo della rinascita della Bosnia Erzegovina. Avevo ricordi vaghi, rarefatti, ma di un dettaglio avevo una memoria lucida e vibrante: non vedevo l’ora di trovarmi di nuovo al cospetto del Ponte di Mostar, dichiarato Patrimonio Unesco nel 2005. Ho percorso la strada principale della città quasi correndo, un’attrazione magica mi conduceva allo splendido arco a sesto acuto in pietra bianca sospeso sulle acque blu del fiume Neretva. Vederlo in lontananza dà un’idea dell’eleganza, ma solo avvicinandosi allo Stari Most si percepisce la voglia di rinascita dopo la sua distruzione avvenuta il 9 novembre 1993 a causa dei bombardamenti dell’esercito croato durante la sanguinosa guerra dei Balcani. Il passato doloroso qui si combatte con i tuffi, provando ad attribuire nuovi significati al ponte che unisce due sponde un tempo in lotta: da una parte quella croata e cristiana, dall’altra quella bosniaca e musulmana. Dai suoi 25 metri di altezza, infatti, i tuffatori più coraggiosi si buttano nelle acque ghiacciate dopo aver racimolato qualche soldo dal pubblico che si accalca per assistere all’impresa. Costruito a partire dal 1557 da Solimano il Magnifico, lo Stari Most è una meraviglia architettonica che attrae ogni visitatore, ma non è certamente l’unico motivo per spingersi fino a Mostar. La città, infatti, circondata da verdi colline e ancora ricca di vestigia delle sue origini ottomane, merita per le sue splendide moschee in pietra e gli edifici in stile orientale. La moschea di Koski Mehmed Pasha in particolare è una tappa imperdibile: dall’alto del minareto si apprezza il panorama più bello della città balcanica. La moschea si trova nel cuore del centro storico attraversato dalla via degli antichi orefici che oggi ospita negozi e locali. Impossibile non farsi trasportare dalla frenesia di questo bazar.