MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Quella bandiera che porta felicità. Issata insieme alla speranza di pace

La pioggia non ha annacquato l’entusiasmo e in migliaia si sono ritrovati sotto il pennone di piazza Mazzini. Per cantare con Cristina d’Avena e salutare la Burlamacca: "Da Viareggio un messaggio universale".

La pioggia non ha annacquato l’entusiasmo e in migliaia si sono ritrovati sotto il pennone di piazza Mazzini. Per cantare con Cristina d’Avena e salutare la Burlamacca: "Da Viareggio un messaggio universale".

La pioggia non ha annacquato l’entusiasmo e in migliaia si sono ritrovati sotto il pennone di piazza Mazzini. Per cantare con Cristina d’Avena e salutare la Burlamacca: "Da Viareggio un messaggio universale".

Con una vassoiata di tordelli, condivisa ai tavoli del Rione Storico sotto la Torre Matilde, venerdì sera l’intero Cda della Fondazione presieduto da Marialina Marcucci alla fine ha digerito anche la decisione più amara. Presa al termine del vertice con i carristi, dopo la notizia dell’allerta meteo diramata dalla Regione: far scivolare, di un giorno appena, dunque ad oggi, il corso inaugurale. Decisione arrivata mentre la città aveva già cominciato a riempirsi, insieme agli hotel, di turisti; facendo pregustare al cassiere di Burlamacco una sfilata ricchissima: "Mai prima d’ora – si vociferava in Cittadella – si erano registrati dati così alti in prevendita". E allora, insieme a quella dozzina di tordelli, meglio berci su anche un buon bicchiere di rosso. Perché per la “Coppa di champagne“ si è aspetta sempre il sabato.

E rispettando la tradizione, pur sotto la pioggia, arrivata puntuale com’era stata annunciata, la “Burlamacca“ – incoraggiata dagli squilli di tromba del maestro Orselli e sotto una distesa di ombrelli aperti che parevano coriandoli – ieri, alle 16.30, ha cominciato la sua salita sul pennone di piazza Mazzini. Ripida come l’inizio di questo Carnevale, che alla fine si è fatto attendere un giorno in più. Ed emozionante, com’è persino difficile da spiegare.

Perché in quella bandiera che si spiega, libera, al vento, c’è lo spirito di una città che, da 152 anni, si affida al Carnevale per superare ogni inverno. E vivere nell’illusione che, per un mese, “Non c’è più tristezza al mondo“. Quel ritornello, vecchio più di un secolo e diventato l’inno che racchiude lo spirito di una festa, nel 1921 raccontava delle speranze di un Paese uscito a pezzi dalla Grande Guerra. Speranze che, dopo più di cent’anni, continuano ad infrangersi nei conflitti, che esplodono con le bombe tra le case, per le strade, nelle scuole.... “Che rumore, che follia“, citando ancora il compositore Icilio Sadun e la sua “Coppa di champagne“.

Ed è per questo che la Fondazione ha scelto la pace, con il suo arcobaleno di colori, per dipingere questa nuova edizione. "Con la Burlamacca – ha detto il sindaco Giorgio Del Ghingaro – issiamo anche una richiesta di pace". "Ed è bellissimo – ha aggiunto il presidente Eugenio Giani, che ha partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera – che in un momento così difficile, per il Medio Oriente, l’Ucraina, il Congo e nei tanti focolai che si creano ogni giorno, pensare che da Viareggio e dal suo Carnevale questo messaggio, e questa speranza, possano raggiungere il mondo intero". Portando insieme alla leggerezza, che si respira nell’aria, anche l’impegno, che da sempre si legge nei profili dei mascheroni di cartapesta.

Mascheroni che in queste ore d’attesa, inaspettatamente dilatata, si sono affacciati fuori dagli hangar per mostrarsi anche a chi, con il biglietto di ritorno già prenotato, non potrà assistere oggi al grande debutto sui Viali a Mare. Con generosità i carristi hanno mostrato, oltre ai carri da cartolina, anche luci e movimenti. Coreografie ed effetti speciali. E quella sorta di grande prova generale, andata in scena tra Cittadella, si è fatta uno spettacolo, al quale hanno assistito migliaia di persone.

Partecipato, nonostante la pioggia che non ha dato tregua, anche lo spettacolo offerto da Cristina D’Avena nel concerto inaugurale. Aveva promesso una giornata felice, come dichiarato in un’intervista rilasciata a “La Nazione“, e così è stato. Riuscendo ad unire in un sorriso, con le sue canzoni, tre diverse generazioni. E infine lanciando, con la canzone ufficiale “Tutto il Carnevale che c’è“, l’inizio di una nuova storia.

"Perché (oggi) comincia la festa..."

Martina Del Chicca