
I personaggi mascherati dei carri sono un universo degno del Carnevale Universale. C’è chi studia le coreografie e detta i tempi, chi ha elaborato un vero e proprio musical, chi funge da mastice dei figuranti, chi interpreta ruoli da protagonista. E poi ci sono i fedelissimi e le new entry dei carri. Tutti uniti, da più di un anno, dalla voglia dalla voglia di rimettersi, dopo tanto tempo, una maschera per lasciarsi andare, cantare, ridere e scherzare. Lasciandosi alle spalle questo brutto anno e mezzo e ripartire.
Tra le novità di quest’anno c’è il coreografo di Allegrucci, Marco Pierini, 39enne viareggino istruttore di fitness e nuoto, che gestisce una palestra. "Abbiamo fatto Ennio Morricone, Michael Jackson, “Once Upon a Time”, “Celebration” e tante cose divertenti. Un musical Made in Usa? Quasi, cerchiamo di raccontare la storia delle prigioniere di Guantanamo che dopo tanti anni di sofferenze e soprusi, finalmente, riescono a spiegare le ali e come delle farfalle e volano via. Accanto a loro c’è la redenzione dei poliziotti che da carcerieri si trasformano in liberatori. Essere oggi qui? Vuol dire fare la storia della città, se non continuiamo ad andare avanti con il Carnevale, se non ricominciamo, è finita. Non ripartiremo più. Quindi bisogna tenere duro, mettersi la maschera e sognare più di ieri". Il 18enne Luca Orlandi è di Torre del Lago e studia al classico Carducci, ed è l’avvoltoio sul carro dei fratelli Cinquini. "Bisogna dare un segno di svolta alla città. Io rappresento uno degli animali dell’arca che vengono salvati, il mio ruolo è fare la speranza all’interno della speranza" racconta. Viareggina ormai d’adozione, Katia Serra è dal 2018 la coreografa del carro di Vannucci. Impossibile non vederla: è l’unica vestita di nero con una giacchetta ricoperta di farfalle. "I burattini, le nostre maschere, si muovono in base alle emozioni della vita sulle note di Bosso. Io sono il direttore d’orchestra della vita rappresentata dalle farfalle. Questo Carnevale? E’ una fantastica ripresa, io ci credo e speriamo vada tutto bene", dice mentre Maria Chiara Gori, viareggina che fa l’insegnante di danza, ha studiato uno show di liberazione per la coreografia del Galli: "Essere qui oggi vuole dire spensieratezza, soprattutto in questo momento. La coreografia va a tema con il carro, quindi rappresenta la fine dal Covid grazie ai medici, al personale sanitario e a tutto quello che la ricerca sta facendo".
Lo speaker Daniele Maffei ha ricordato più volte durante il primo corso il suo compleanno: Marco Francesconi, assistente telefonico e viareggino doc che per Carnevale si trasforma, festeggia quest’anno 10 anni sul carro di Luigi Bonetti. Marco segue le coreografie ma è anche libero di andare a braccio. "Mi lascio ispirare dalla musica e dall’atmosfera – spiega – di questo Carnevale che è magia e batte anche la pandemia. Qui da noi si respira il vero spirito della manifestazione". Angela Gemignani, che nella vita si occupa di turismo, è la coreografa di “Si può fare” di Luciano Tomei: è vestita di bianco ed è in cima al gruppo. Impossibile non notarla e non rimanerne affascinati: è una vera forza della natura, che rappresenta "il culmine dell’allegria, il voltare pagina". Classe e grinta da vendere....
Sul carro di Luca Bertozzi spicca l’uomo tartaruga, ribattezzato Tommaso perché ispirata a San Tommaso il dubitatore: non segue le altre tartarughe perché mette in discussione, vuole andare fino in fondo. A portare in spalla il mascherone è Gionata Gasparini, viareggino che ha scelto questo ruolo da protagonista. Nicola Cortopassi, 41 anni, è un avanziniano doc, che ha sempre straveduto per i carri del pluri-vincitore del Carnevale e dal 2016 fa parte dei figuranti. "Dicono che sono il collante del gruppo? Forse perché sono particolarmente brioso, perché ho tanto entusiasmo. Mettermi una maschera? E’ come tornare bambino, ogni anno che passa sento di più il Carnevale, e questo lo aspettavo da un anno e mezzo. A 80 anni avrò un’età anagrafica di 2". Nicola è il Benjamin Button del nostro Carnevale.
Dario Pecchia