FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Rientra in cucina e si accascia a terra. "Così ho visto morire un ragazzo di 20 anni"

La tragedia sabato notte alla Capannina di Forte dei Marmi, che poi ha spento la musica. Il giovane portato in ospedale al Versilia, poi a Livorno

Raoul Biagiotti

Forte dei Marmi (Lucca), 3 maggio 2022 - Musica, luci, paillettes, brindisi e risate del sabato sera in Capannina. Poi il black out con gli impianti che vengono spenti, la clientela che viene velocemente invitata ad uscire dal locale, e ad echeggiare sono le sirene dell’ambulanza. Proprio di fianco alla pista da ballo corrono i soccorritori per salvare un giovane cameriere dalla morte. Raoul Biagiotti, 20 anni di Capannori, intorno alle 3 si è accasciato al suolo al termine del turno di lavoro subito aiutato dai colleghi. La corsa dell’ambulanza prima all’ospedale Versilia, poi al nosocomio di Livorno: nel primo pomeriggio del 1° maggio il cuore ha cessato di battere a causa di una terribile emorragia cerebrale.

Una morte che strazia di dolore: Raoul da due anni aveva affiancato lo zio Sauro come cameriere nello staff della Capannina. Un ragazzo timido, bello ed educatissimo che era ormai volto conosciuto nelle serate al pianobar dove gestiva abilmente le comande garantendo in modo responsabile il servizio ai tavoli. "Non aveva alcun vizio – evidenziano gli amici – non fumava e non si dedicava neppure troppo ai social. Amava fortemente lavorare". Pochi minuti prima delle 3, quando stava smontando dal turno, ha accusato un fortissimo mal di testa e ha chiesto un Oki. Dopo pochi minuti si è precipitato in bagno a vomitare, si è spostato in cambusa ed è crollato a terra. Alle 3,25 è scattata la chiamata al 118, tra la disperazione dei colleghi che hanno seguito ogni fase di soccorso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Forte dei Marmi.

Ottavio D’Andrea, titolare dell’agenzia di sicurezza della Capannina e capo-body guard, è stato colui che in modo professionale ha messo in atto ogni tentativo di rianimazione nell’attesa dei medici. "Intorno alle 3 mi trovavo sulla porta per controllare gli ingressi – racconta commosso – quando sono stato chiamato da alcuni dipendenti. Raoul era incosciente ed era stato adagiato su una poltrona in ufficio. L’ho posizionato su un tavolo rigido per il massaggio cardiaco mentre un cameriere ha praticato la respirazione bocca a bocca. Il polso era debole e il cuore batteva all’impazzata. Dal 118 mi dicevano di continuare col massaggio ma vedevo che non aveva riflessi e, piano piano, diventava nero dal collo fino al viso. Gli occhi erano sbarrati ed è stata una scena che non dimenticherò mai. Quando sono arrivati i medici ho sperato in tutti i modi che potessero riuscire in quello che ormai era un miracolo. Raoul aveva un bellissimo rapporto con tutti – ricorda D’Andrea – in quel clima di amicizia che si consuma con le chiacchiere a fine serata. Era educatissimo e, oggi, ci lascia disperati. Perchè non possiamo davvero farci una ragione di una scomparsa così improvvisa".

Originario di Capannori, Raoul Biagiotti viveva con i genitori, un fratello e una sorella più piccoli a Porcari: aveva frequentato il liceo musicale Passaglia di Lucca, per poi lasciare ed iscriversi all’istituto alberghiero. La notizia della sua morte ha sconvolto gli ex compagni di classe che intendono organizzare un appuntamento per non disperdere il ricordo di un giovane lavoratore dai modi così gentili. Aveva anche collaborato nel 2018 come volontario all’associazione Hacking Labs di Capannori che si occupa di ambiente e formazione.

«Odiavi questa foto, mentre io la trovo meravigliosa – è lo struggente ricordo che la mamma ha pubblicato su facebook allegando un’immagine di quel giovane dai capelli ricci e biondi – nonostante il dolore della perdita ti assicuro che ripercorrerei tutto il viaggio assieme a te... è stato un vero onore e privilegio conoscerti. La tua mamma".