MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Un arresto per la tremenda rapina: pugni e paura, “Subire tale violenza ti cambia nel profondo”

Il grave episodio dello scorso agosto alla spiaggia di Vecchiano. Due uomini furono percossi in maniera selvaggia. Tutto per pochi contanti e un telefono cellulare. Un 25enne è stato individuato e portato in carcere

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Polizia in una foto di repertorio. La rapina accadde ad agosto 2024 in spiaggia a Vecchiano

Torre del Lago, 24 settembre 2024 – “No, non sapevo ancora niente dell’arresto... Speriamo però che la giustizia, adesso, faccia il suo corso”. Silvia riprende fiato, sembra tirare un sospiro di sollievo quando la informiamo che la Polizia ha individuato e fermato l’uomo ritenuto responsabile della violenta rapina in cui è rimasto gravemente ferito suo fratello Michele, e che ha ridotto in fin di vita l’amico, Massimo, che con lui aveva trascorso un lunedì sulla spiaggia di Marina di Vecchiano.

Il percorso di recupero fisico è stato e resta complesso, soprattutto per Massimo, “Ma quello emotivo – racconta Silvia – è altrettanto faticoso. Perché vivere certe esperienze ti cambia, ti annienta dentro. Sarà impossibile, per loro, dimenticare”.

È passato più di un mese, ormai, dal 12 agosto. Dalla sera in cui Silvia ha ricevuto la chiamata dalla forze dell’ordine, ha lasciato tutto, ed è corsa all’ospedale “Versilia“. Da quando fuori dal Pronto Soccorso – in attesa di poter abbracciare suo fratello, stravisato per i pugni ricevuti – scuotendo la testa disse poche, ma decise, parole: “Non si può rischiare la vita per uno zainetto. Rischiare di essere ammazzati per niente”.

Della borsa – con dentro il portafogli e pochi contanti, un telefono, un libro rimasto a metà e un asciugamano – Michele, 52enne originario di Piano di Conca, e Massimo, 65enne residente a Bozzano, furono derubati dopo essere stati selvaggiamente picchiati.

Non erano ancora le 20. Dalla spiaggia di Vecchiano stavano tornando all’auto, parcheggiata sulla Marina di Torre del Lago, dopo un pomeriggio di mare, quando furono avvicinati da un giovane in bicicletta e poi massacrati.

Lasciati a terra, incapaci persino di poter chiedere aiuto. Fondamentale è stato l’intervento di due giovani turiste straniere incamminate sulla strada sterrata percorsa dai due amici, che riuscirono a richiamare l’attenzione di una pattuglia della Municipale di Viareggio impegnata nei controlli di routine e dunque a far scattare i soccorsi.

Per quell’episodio è finito in manette un 25enne originario della Romania. A lui gli agenti, dopo settimane di indagini, sono arrivati grazie ad una serie di riscontri che lo hanno inchiodato. E per questo, su richiesta della Procura di Pisa, il giovane è stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.

“Non lo nego – dice Silvia – la notizia che questa persona sia stata fermata ci restituisce almeno un po’ di serenità. E per questo ringrazio le forze dell’ordine, per tutto il lavoro svolto in queste settimane. Ma quello che mi spaventa – prosegue – è che tra poco tempo possa tornare fuori, perché qualcosa nella giustizia italiana non funziona. Sembra quasi che ci siano più tutele per chi delinque che per le vittime. E fin quando aleggerà questo senso di impunità certe persone continueranno a sentirsi libere di fare ciò che vogliono, a danno di tutti”. Per questo, sin dai primi istanti dopo l’aggressione, Silvia ha denunciato pubblicamente ciò che suo fratello aveva vissuto: “Per accendere una luce su un problema di sicurezza che non può essere trascurato, nella speranza che qualcosa cambi. Che ciò che hanno passato mio fratello e Massimo – conclude – non accada più. A nessuno”.