ENRICO SALVADORI
Cronaca

La cultura piange Maenza. Ucciso da un ictus mentre nuotava

Amava la Versilia. Al Forte produsse la “Lectura Dantis“ di Carmelo Bene E’ stato anche presidente della Fondazione Città di Camaiore e rilanciò l’Ulivo

Rino Maenza

Rino Maenza

Lido di Camaiore (Lucca), 9 settembre 2020 - Era un autentico personaggio Rino Maenza, mancato a 70 anni per i postumi di un ictus. Pugliese trapiantato giovanissimo a Bologna, amava la Versilia, in particolare Camaiore dove era arrivato grazie all’amicizia con Aldo Marchi, Alvaro Marchetti, Fabio Pezzini e l’allora sindaco Gian Paolo Bertola. Ed è morto qui all’ospedale Versilia, mentre trascorreva le vacanze. Rino era un uomo di cultura, quella vera. Era un ‘non vedente’ che in realtà vedeva benissimo. Vedeva le sfide, le affrontava, e superava gli ostacoli. Anche il suo handicap, con l’ironia di un sorriso incorniciato dalla barba bianca.

Salvatore, per tutti Rino, ha avuto un ictus la scorsa settimana mentre nuotava al Lido. I bagnini lo hanno soccorso, poi il ricovero in ospedale e l’amorevole vicinanza della moglie Angela Chiantera che non sa ancora rendersi conto di questa tragedia: Rino aveva grandi progetti culturali come produttore, sia a Bologna che in Versilia. Come quello, straordinario, che realizzò nel 1981 insieme all’amico fraterno Carmelo Bene. Idearono la Lectura Dantis che Bene declamò dalla Torre degli Asinelli, un anno dopo la strage della stazione di Bologna. Un capolavoro preparato a Forte dei Marmi tra la villa di Roma Imperiale e il bagno Graziella, di cui Maenza andava fiero. Fu lui a recuperare l’unico filmato di quella sera perché nelle Teche Rai non c’era più nulla. La Versilia Rino l’aveva nel cuore e rimase incantato da Camaiore. Comprò una casa agli Antichi e qui appena poteva arrivava con la sua Angela. Da buongustaio conosceva tutti i ristoranti del centro storico.

Bertola gli affidò la presidenza della Fondazione Città di Camaiore per la cultura e lo sport. Lui amava il teatro, realizzò una grande stagione all’Olivo che voleva rilanciare. Voleva produrre un programma su Fred Buscaglione e la Bussola e ci sarebbe riuscito. Invece ci ha lasciato e resta la commozione per un uomo che ha combattuto l’handicap con la forza della cultura e del sorriso. Lo piangono in tanti a Bologna e anche noi in Versilia. La terra e il mare che ha amato e dove ci ha lasciato questo sognatore del fare.