REDAZIONE VIAREGGIO

Perse i risparmi con un investimento, sarà risarcita

La sua Banca di fiducia le aveva consigliato i Cirio bond: condannata a restituire i soldi

Protesta di alcuni risparmiatori (foto di repertorio)

Viareggio, 26 novembre 2018 - Non era scontato. Anzi. Perché queste vicende non intravedono mai la fine e spesso non portano a risultati concreti. Ma si è invece conclusa con un happy end la quasi ventennale vicenda di una donna versiliese che aveva visto evaporare in uno sbuffo di fumo 20mila euro investiti dalla sua banca di fiducia  in bond della Cirio, che sarebbe saltata di lì a un paio d’anni. «Una piccola risparmiatrice che comprava solo Bot a basso rischio – racconta una familiare – e che per anni si è rivolta alla FederConsumatori, dopo aver perso tutti quei soldi che facevano parte della sua liquidazione». Ma ogni azione della donna per farsi restituire l’ingente somma si è sempre scontrata con un muro di gomma, per anni e anni. Finché,  nel 2014, ha deciso di rivolgersi ad un legale, l’avvocato Giampaolo Morini di Viareggio, che l’ha difesa di fronte al giudice unico della prima sezione civile del tribunale di Pistoia – dove ha sede legale la banca – Nicola Latour.

La causa  è durata quattro anni ed è andata a sentenza nei giorni scorsi, quando il giudice ha accolto la richiesta di risarcimento del danno della donna. La banca, infatti, come emerso nelle aule del tribunale, aveva mancato di fornire alla sua cliente tutte le informazioni necessarie a valutare la pericolosità dell’investimento, e non aveva tenuto conto del profilo dell’investitrice, una piccola risparmiatrice che mai prima del 2000 aveva acquistato titoli ad alto rischio. Motivo per cui il giudice ha disposto la restituzione della somma investita, decurtata dalle somme percepite a titolo di cedole e rimborsi e maggiorata degli interessi da lucro cessante fino alla data di emissione della sentenza. «Ringraziamo l’avvocato Morini per l’insostituibile aiuto – spiega ancora la famiglia –; ha dimostrato che si possono far valere i propri diritti senza aver paura di enti e istituzioni più grandi di noi».  

Daniele Mannocchi