
Duilio Francesconi, chirurgo oncologo e senologo all’Ospedale Versilia, osserva il disastro del Covid-19 che avanza in un diffuso menefreghismo generale, e lancia un appello al rispetto delle regole di prevenzione. Rivolte soprattutto ai più giovani che rischiano poco, ma che possono condannare a morte, infettandole, le persone più anziane.
"Un microscopico virus sta annientando una parte di questa nostra umanità – scrive Francesconi – Ogni giorno ascolto e leggo sul web fantomatiche teorie sul virus, sui tamponi, sui metodi di prevenzione. Non sono un virogolo e non mi addentrerò in un campo in cui non sono esperto. Ma sono un medico e sento di non poter più tacere. Ciò che vediamo nelle piazze, per le strade più frequentate e nei locali non può essere taciuto né avallato: le più semplici regole di cautela, ormai note in tutto il globo, non sono rispettate: il divieto di assembramento, l’obbligo del distanziamento e l’uso della mascherina, fra le tante. Sono regole semplici e addirittura banali che possono tuttavia salvare una vita, ed evitare di ricadere nella paralisi di un’intera nazione".
"Il fatto che queste regole vengano ignorate o addirittura calpestate mi fa pensare a una mancanza di responsabilità e di solidarietà sociale. Non dobbiamo scordare che il virus è ancora fra noi. E’ presente nei reparti sanitari dedicati, dove molti pazienti affetti sono ricoverati. Pensiamo inoltre al periodo particolare che stiamo per attraversare: la riapertura delle scuole, di ogni ordine e grado, e l’arrivo dell’inverno che renderà ben più difficile il distanziamento sociale. Perciò rivolgo un appello ai giovani, al futuro del nostro amato e martoriato Paese. Nei giovani difficilmente l’infezione può portare a conseguenze catastrofiche sul loro fisico e sulla loro salute; ma ciò non significa che il contagio rimanga privo di risvolti negativi. Può essere infatti veicolo di trasmissione a danno delle persone più fragili.
Ragazzi, pensate ai vostri parenti anziani, pensate ai vostri amici immunodepressi, pensate ai conoscenti affetti da patologie respiratorie, oncologiche, metaboliche. Pensate ai vostri insegnanti e compagni di classe. Non possiamo permetterci di non far aprire le scuole o di vederle presto richiuse per leggerezza. Ne andrebbe dell’impoverimento culturale del Paese, con enormi ripercussioni socio-economiche. Non possiamo permettere che i nostri preziosi insegnanti vengano decimati a causa dei contagi tra i banchi di scuola. Siate responsabili. Siate solidali".
R.V.