Mancavano dieci minuti alle sette del mattino. L’edicolante di via Fratti stava sistemando le locandine dei giornali, fresche di stampa, fuori dal suo negozio; qualcuno stava uscendo per andare a lavoro, qualcun altro, invece, era già a passeggio col cane, mentre Carla Vivoli, presidente della Croce Verde di Viareggio, stava rientrando a casa dopo la sua quotidiana corsa mattutina. D’improvviso, dalle finestre di via Cavallotti, il grido dei residenti, richiamati dalle urla che arrivavano dalla strada, ha rimbombato in tutto il centro città: “Chiamate i carabinieri“, "Presto, chiamate qualcuno“.
Una furiosa lite tra due uomini, che avevano trascorso la notte nell’asilo notturno di via Cavallotti, ieri, all’inizio di un nuovo giorno, è degenerata in violenza. "Uno brandiva un bastone, e – raccontano i testimoni – ha iniziato a colpire l’altro e tutto ciò che si trovava intorno". Auto e motorini posteggiati, le porte delle case, le vetrine delle attività...
Nessuno ha capito cosa abbia innescato la discussione, e forse non c’è molto da capire. "Purtroppo ne scoppiano di continuo tra chi gravita intorno al dormitorio – dicono i residenti –. E questo è soltanto l’ultimo degli episodi". Spesso accesi da un mix di disperazione e di alcol, bevuto per scacciare i pensieri e nel tentativo di scaldare il sangue nelle vene, che fa tracimare ogni emozione. Anche l’ira.
Ma "La situazione – dice Vivoli, che abita poco distante dal dormitorio – ormai è degenerata. E la convivenza con questa realtà, per chi vive in zona, è diventata complessa". Non c’è alcuna volontà d’accusa "Come presidente della Croce Verde – dice Vivoli – mi sono messa e mi metto a disposizione dell’amministrazione per trovare una soluzione. Ma occorre farlo. Sia per i residenti, sia per gli ospiti del dormitorio".
Della situazione di via Cavallotti e d’intorni Vivoli ha già parlato con Aldo Intaschi, vicedirettore della Caritas della Versilia che gestisce il servizio del dormitorio con i suoi volontari. "Purtroppo – commenta Intaschi – fatti di questo tipo, liti che scoppiano per niente, nei dormitori sono frequenti. Per questo avevamo proposto di trasformare l’asilo notturno di via Cavallotti in una struttura dedicata solo all’accoglienza donne. Ma – conclude – prima di poterlo fare è necessario trovare con il Comune un altro luogo, un immobile più idoneo, per accogliere gli uomini, sempre di più, che vivono in strada".