DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Ristoratori all’attacco dei balneari: "Non devono chiudere le verande"

Giusti: "Ci toglierebbero i clienti, quanti privilegi vogliono?". Piano arenili, il Pd chiede una commissione

Ristoratori all’attacco dei balneari: "Non devono chiudere le verande"

Immaginate una giornata di primavera, soleggiata ma ventosa come quella di ieri, con i primi turisti a Marina. Il sogno dei balneari, confessato nell’edizione di ieri, è di poterli accogliere a pranzo grazie alla chiusura delle verande. Richiesta che innesca però una guerra tra categorie visto che bar e ristoranti lo vedrebbero come uno “scippo“ di clienti. Ecco spiegata la sollevazione contro la richiesta rilanciata dai balneari dopo l’incarico assegnato dal Comune a un geologo per il Piano arenili. A portare la lancia in resta è Settimo Giusti, titolare del Caffè Margherita e presidente dell’associazione “Tonfano 2.0“.

"Se l’obiettivo dei balneari era di farci arrabbiare e unire più di prima, creando una lobby al pari della loro – si sfoga – allora ci stanno riuscendo e di questo li ringrazio. È chiaro che con le verande chiuse sarebbero più avvantaggiati, lavorando direttamente sul mare. Non sono quindi d’accordo, mi pare abbiano già abbastanza entrate. La facciano finita di prendere in giro la gente, si devono vergognare per aver fatto questa richiesta: se venisse accettata ci metterebbe in ginocchio. Bisogna lasciar vivere anche gli operatori all’interno della frazione". Secondo Giusti non regge la motivazione dei balneari di voler lavorare tutto l’anno: "Macché, lo dicono sempre, poi dopo la prima settimana di settembre lavano le sdraio per la stagione successiva. Il fatto è che sono dei privilegiati oltre che ipocriti. Fino ad oggi hanno chiesto aiuto a tutti per combattere la Bolkestein e scongiurare le aste delle concessioni – conclude Giusti – ma appena hanno visto uno spiraglio per venire fuori in maniera positiva hanno tirato subito fuori gli artigli e ora cercano di sotterrarci. A tutto questo non ci sto e posso dirlo anche a nome di numerosi colleghi".

La questione del Piano arenili, con la relazione del geologo attesa tra circa un mese e mezzo, smuove non solo le categorie ma anche la minoranza. La capogruppo Pd Irene Tarabella chiede la convocazione di una commissione urbanistica ad hoc. "Qualcosa si muove in materia di Pua – scrive – anche se in ritardo rispetto alle promesse. Vista l’importanza strategica, sul piano economico e paesaggistico, della zona da regolamentare, riteniamo sia corretto ascoltare le richieste della categoria ma anche coinvolgere da subito tutte le forze in consiglio comunale per condividerne l’impostazione in modo più approfondito rispetto a quanto fecero con il piano operativo. Un piano che non diventi luogo di scontro ma che sia uno strumento utile".