Totale assenza di controlli per quanto riguarda sia la sicurezza sui luoghi di lavoro sia i rapporti tra le imprese, le aziende a cui vengono assegnati gli appalti e i dipendenti di quest’ultime. Ad esempio lavoratori, spesso stranieri, spediti nei cantieri navali di Viareggio dall’estero o dal sud Italia per poche settimane senza che nessuno possa seguirli e, nel caso, tutelarli. E’ una vera e propria autostrada per l’illegalità quella che secondo Nicola Riva, segretario territoriale della Cgil Fiom di Lucca, attanaglia da diverso tempo il mondo della nautica. Tant’è che episodi come quello che ha visto intervenire la Guardia di finanza potrebbero verificarsi ancora se non verranno fatti dei correttivi.
"Tutto il settore della nautica – spiega Riva – soffre di un’assoluta mancanza di controlli sulla sicurezza e sulla correttezza dei rapporti di lavoro intrattenuti con i dipendenti. Soprattutto le aziende degli appalti, che sono una miriade e che spesso hanno sede all’estero. Mi riferisco a a quei lavoratori che, sulla carta, sono dipendenti di aziende siciliane, napoletane o marchigiane, cosa che rende ancora più difficile ogni tentativo di coinvolgerli su aspetti che riguardano i loro diritti, ad esempio la busta paga. Persone catapultate qua per qualche settimana, impossibile monitorarli in modo capillare. Una situazione del genere chiaramente diventa preda di palesi illegalità, che trovano terreno fertile in abbondanza". Il riferimento di Riva è per quelle aziende, spesso scovate dagli inquirenti, che non pagano i propri dipendenti: "Quest’ultimi posso anche sporgere denuncia, ma non dimentichiamoci che il tribunale di riferimento è quello della sede dell’azienda e anche questo comporta delle difficoltà per una rivendicazione dei diritti dei lavoratori, i quali nemmeno si rivolgono al sindacato. Un operaio di Caltanissetta non saprebbe come muoversi: viene qui per una o due settimane, totalmente spaesato. Spesso, poi – prosegue – si tratta di lavoratori stranieri che hanno anche un problema con la lingua italiana, oltre al rispetto dei diritti minimi che neanche conoscono. Chi è che li tutela? Questo spalanca le porte al rischio del cosiddetto ’caporalato’, fenomeno che esiste come emerso anche a Massa e La Spezia". Riva ricorda infine che se l’Asl è competente sulla sicurezza, tocca al Nucleo carabinieri dell’ispettorato del lavori occuparsi del rispetto dei contratti e della legalità. "Ma se chi sta al governo li ha progressivamente ridotti ai minimi termini – conclude il segretario Fiom Cgil – chi è che viene a farli i controlli? Ve lo diciamo noi: nessuno".
Daniele Masseglia