ENRICO SALVADORI
Cronaca

Sanremo e la Versilia. Un alfabeto particolare per conoscere i legami

Il rapporto è stretto non solo per le prime due edizioni organizzate a Viareggio ma per i tanti personaggi che accomunano queste due capitali dello spettacolo.

Il rapporto è stretto non solo per le prime due edizioni organizzate a Viareggio ma per i tanti personaggi che accomunano queste due capitali dello spettacolo.

Il rapporto è stretto non solo per le prime due edizioni organizzate a Viareggio ma per i tanti personaggi che accomunano queste due capitali dello spettacolo.

Il rapporto tra Sanremo e la Versilia è stretto non solo per le prime due edizioni del Festival della canzone italiana organizzate a Viareggio (1948-49) ma per i tanti personaggi che accomunano queste due capitali dello spettacolo. Il gioco dell’alfabeto ci fa scoprire aneddoti e storie. A come Adriano Aragozzini, patron del Festival dal 1989 al 1991 legato alla Versilia a livello familiare ma anche perché manager di tanti cantanti e per questo sempre in vacanza da noi. B come Bernardini Sergio. Il grande patron della Bussola e di Bussoladomani ideò insieme ad Aldo Valleroni, Giancarlo Fusco le prime due edizioni del Festival della canzone italiana alla Capannina del Marco Polo di Viareggio. C come Carlo Conti. Il re del Festival, l’erede vero di Pippo Baudo. Ha mosso i primi passi nella conduzione in Versilia grazie al manager Fernando Capecchi. Memorabile la sua esperienza ad Aria Fresca dalla Bussola a metà anni Novanta. D come Dalia Gaber, la figlia del Signor G e autentica regina della comunicazione a livello internazionale che ormai vive a Camaiore. Dal 1990 al ‘93 e dal 2010 al 2012, ha affiancato la Rai per la gestione della comunicazione del Festival di Sanremo. E come edizione 1990 del Festival. Un viareggino di adozione, il collega Sandro Bugialli, inviato de La Nazione (oltre che responsabile di Cultura e Spettacolo) si accorge che la canzone favorita che poi vincerà "Uomini soli" dei Pooh è a rischio squalifica per la pubblicità nel testo. Avverte in tempo Pippo Baudo e i Pooh che cambiano le parole e vincono con merito. F come fiori. Il vanto di Sanremo ma anche di Viareggio segno dell’affinità di queste due riviere. G come Giancarlo Bigazzi. Il re dei compositori della musica italiana che ha vinto tante edizioni del Festival e lanciato miriadi di cantanti. Era affezionato alla Versilia dove ha vissuto i suoi ultimi anni e dove vive la moglie Gianna. H come hotel. Quelli di Sanremo fanno affari d’oro, quelli di Viareggio e della Versilia masticano amaro perché il business poteva essere qui. I come illusione. A fine anni Settanta il Festival era in crisi. Si tentò in modo sotterraneo un blitz che lo riportasse da noi. Ma senza esito. J come jazz. Quello che Louis Armstrong, detto Satchmo, portò al Festival nel 1968 grazie all’amico Aldo Valleroni. Il brano “Mi va di cantare” venne scritto a Viareggio. K come Karma, Occidentali’s Karma, la canzone che nel 2017 ha portato alla vittoria l’apuano Francesco Gabbani che ha avuto le sue prime esperienze nella zona apuana e versiliese. L come Lippi Adolfo, regista e scrittore viareggino. Presente più volte a Sanremo nella squadra dei registi al Festival e agli eventi collegati. M come Marchese Bottini. Era il presidente dell’Azienda Soggiorno e Turismo che nel 1949 negò il contributo e quindi la prosecuzione del Festival. "A Viareggio le canzoni le cantano sui carri di carnevale. Meglio finanziare un’esposizione canina". E il sogno finì. N come Nannini Gianna. La Gianna ama Viareggio come la sua Siena. Ha avuto per lunghi anni la casa a Città Giardino, da noi partecipò al suo primo festival prima di arrivare più volte a Sanremo dove è stata sempre protagonista O come occasioni perse. Viareggio aveva il Festival e poteva avere il Casinò. Ma non solo. Abbiamo perso il Meeting di atletica leggera, la Biennale del fiore, la Mostra della Nautica, la Viareggio-Bastia. Ci fermiamo perché la rabbia è tanta. P come Pier Busseti. Il commendatore era il factotum del Casinò di Sanremo. Nel 1949 è in vacanza a Viareggio, legge delle polemiche sul Festival che non viene finanziato. Porta l’idea a Sanremo e visto che il marchio non è registrato se lo organizza in Liguria. Q come quando il Grand ufficiale Gherardo Guidi, patron di Bussola e Capannina, fu vicinissimo a diventare il patron di Sanremo. Aveva le sue aziende e tanti dipendenti e non accettò anche se fu produttore di tanti programmi ed eventi di successo. Lo ricordiamo con affetto. R come Rai. Da sempre legata a Viareggio e alla Versilia. Trasmise le due edizioni viareggine alla radio in diretta nazionale. S come sorprese. Come quella nel 1994: nelle Nuove proposte a Sanremo vince Andrea Bocelli con "Il mare calmo della sera". In pochi allora lo conoscevano, ora da Forte dei Marmi gira il mondo mietendo trionfi. T come topica. Come quella che il premio Oscar Roberto Benigni prese due anni fa nel suo monologo nella prima serata sanremese: "Il Festival della canzone italiana è nato in riviera da un’idea dei commercianti dei fiori". Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro protestò, giustamente sdegnato, con una lettera inviata ad Amadeus. U come Uberto Bertacca, grande personaggio viareggino dello spettacolo. Firmò la avveniristica scenografia nell’unica edizione del Festival non ospitata da Ariston o dal casinò. Quella del 1990 al Palafiori di Arma di Taggia. V come Valleroni Aldo. Istrionico, incontenibile, fucina di idee. Giornalista e musicista. L’idea del Festival fu sua con altri ed è stato tantissimi anni inviato de La Nazione a Sanremo. Fu il primo a dare la notizia del suicidio di Tenco. W come Walters Frank, il comandante della base Usa di Camp Darby che fornì i generatori per la diretta radio del festival dalla Capannina del Marco Polo nelle edizioni 1948 e ’49. Z come Zucchero. Adelmo Fornaciari parte da Forte dei Marmi per diventare bluesman mondiale. A Sanremo nel 1982 arriva penultimo ma poi si consacra star planetaria.