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Il parroco don Luca mostra una delle scritte arabe nella chiesa della Resurrezione
Scritte inneggianti ad Allah all’interno della chiesa della Resurrezione al Varignano. Un episodio dai tratti inquietanti, che è già sotto l’attenzione della polizia che ha provveduto ad effettuare i rilievi: ma ad incastrare il responsabile, un giovane extracomunitario, sarebbe il sistema di video sorveglianza interno che ha ripreso ogni attimo di quel gesto. Intorno alle 8,30 infatti l’uomo (col volto scoperto) è entrato nella chiesa mentre non c’era nessuno e, con un secchio di gesso in mano, utilizzando il dito ha imbrattato la cappellina della Madonna e quella del Santissimo Sacramento con le scritte “Allah Akbar“ (Allah è grande) e con la frase in arabo “Maometto è il mio protettore e confido in lui“.
Appena il parroco don Luca Andolfi si è accorto di quanto era accaduto ha immediatamente avvertito la polizia: sul posto sono arrivati gli uomini della Digos e della scientifica e per tutto il giorno non è stato possibile rimuovere le scritte. L’operazione è prevista per la giornata di oggi ma ieri pertanto don Luca si è trovato a dover celebrare la Santa Messa con la presenza di quei segni decisamente ’irrispettosi’ in due punti della chiesa. Secondo le prime testimonianze un fedele avrebbe incrociato lo straniero proprio mentre usciva con un atteggiamento farneticante gridando parole riferite al diavolo.
"Davvero un brutto episodio – commenta con amarezza don Luca – anche perchè il responsabile, come si vede chiaramente dal sistema di videosorveglianza, è entrato con molta sicurezza, dirigendosi verso i due punti che sono spiritualmente rappresentativi all’interno della chiesa. E’ la prima volta che accade una cosa del genere anche perchè abbiamo buonissimi rapporti con gli islamici presenti nel quartiere e con lo stesso Imam con cui in passato ho avuto momenti di confronto. Infatti l’ho subito avvisato e si è detto meravigliato, esprimendo la sua solidarietà. E’ molto probabile che chi ha agito sia totalmente sganciato dalla comunità islamica. E’ arrivato a piedi ed è andato via a piedi: ciò fa pensare che probabilmente viva nei paraggi e che sia già stato a visitare la nostra chiesa. Faremo ripulire quelle scritte. E sicuramente non è stato piacevole celebrare Messa con la presenza di quelle frasi sulle pareti".
Francesca Navari