MARIA NUDI
Cronaca

Se il cibo è ossessione: "Disturbi accresciuti dal lockdown Covid". Si può perfino morire

Il neuropsichiatra infantile Pini traccia la mappa delle patologie diffuse purtroppo anche in Versilia: anoressia, bulimia e ortoressia "Chi ne soffre deve affidarsi a specialisti della psiche e nutrizionisti".

Se il cibo è ossessione: "Disturbi accresciuti dal lockdown Covid". Si può perfino morire

Il cibo e l’aspetto personale possono diventare ossessivi. Oltre un certo limite sono vere e proprie patologie. Di anoressia si può morire. Ma anche bulimia (mangiare tanto per poi provocarsi il vomito) e ortoressia sono pericolose. Fenomeni preoccupanti anche in Versilia, sui quali cerchiamo di far luce col professor Giorgio Pini.

Che fare di fronte a un disturbo alimentare?

"La dicitura professionale corretta è disturbi del comportamento alimentare, come le persone si pongono nei confronti del cibo e dell’alimentazione. I disturbi del comportamento alimentare più conosciuti sono la bulimia e la anorresia: sono disturbi complessi. Non è detto che un adolescente che non mangia sia anoressico. L’anorresia colpisce maggiormente il sesso femminile. Un bambino o una bambina che non mangia può farlo anche per confilitti familiari, perchè vuole attrarre l’attenzione dei genitori. Il non mangiare è un’arma potentissima per attrarre l’attenzione"

Questo aspetto riguarda anche la bulimia ?

"La bulimia ha sfumature diverse perchè può essere anche di carattere genetico. Mi riferisco alla sindrome della Prader Willi: chi ne soffre subisce un considervole aumento di peso. Ed è capaceanche di svuotare un frigorifero intero"

Oggi però c’è sempre più attenzione al cibo salutistico. Che fare se una persona sviluppa l’ortoressia?

"Preferisco chiamarla selezione del cibo. È un meccanismo complesso che può essere anche un sintomo dell’anoressia. Le ragazze scelgono di evitare alcuni cibisenza una valida ragione. Si tratta di disturbi complessi, nei quali si inseriscono molti fattori"

Anoressia, bulimia e selezione alimentare a che età si manifestano?

"La fascia di età è tra i 14 e i 20 anni. L’anoressia in passato insororgeva principlamente nelle donne. Una trentina di anni fa il rapporto dei pazienti anoressici era otto donne ogni un maschio. Oggi i dati sono cambiati anche i maschi sono più colpiti. E in generale i disturbi del comportamento alimentare sono molti aumentati".

Quali sono i motivi di questo incremento?

"Il lockdown causato dalla pandemia Covid è stato un acceleratore. Sono cambiate le abitudini alimentari sulle quali incidono anche gli aspetti della società e gli aspetti culturali, Sono disturbi si manifestano in Europa e negli Stati Uniti. In Africa per esempio le donne non sono anoressiche per scelta, così come per fare un esempio in Italia meridionale l’incidenza è inferiore. Le donne non inseguono la silhouette filiforme. Gli stili di vita contano"

Si può guarire?

"Il primo passo è avere una diagnosi giusta. Nel caso dell’anoressia bisogna tener presente che tra le malattie psichiatriche è la seconda caura di morte. Con la diagnosi giusta è necessaria una terapia che comprenda il trattamento ampio e, laddove è necessario, il dietologo, lo psichiatra, lo psicologo ed eventulamente il trattamento farmacologico".

Ma nel lungo termine che succede a queste persone?

"La bulimia può permanere anche in età adulta e a fasi alterne. Ecco perché il ruolo della famiglia è importante per una corretto comportamento alimentare".

La famiglia?

"Certo. Penso che sia necessario pranzare insieme con meno telvisione e privilegiare il dialogo e il rapporto di socializzazione. I pranzi in famiglia lo stare insieme è importante"

Un aiuto per i giovanissimi può venire dalla scuola?

"È un’istituzione altrettanto importante per educare ad un’alimentazione corretta".