Se quel tartan parlasse.... Quando Mennea sfidava i velocisti statunitensi

Gli anni d’oro del meeting di Viareggio con la Simeoni e le stelle internazionali. E quella volta che Andrei stabilì per tre volte il record del mondo nel peso.

Se quel tartan parlasse.... Quando Mennea sfidava i velocisti statunitensi

Se quel tartan parlasse.... Quando Mennea sfidava i velocisti statunitensi

Ah, se le pedane e le corsie della pista dello stadio dei Pini-Bresciani potessero parlare, chissà quante storie gustose potrebbero venire fuori riempiendo i taccuini dei cronisti di oggi, senza dover saccheggiare l’archivio dei quotidiani o i libri dell’epoca. Sì, perché pedane e pista in tartan dello stadio dei Pini – destinate a finire in archivio: in realtà ci sono da diverso tempo, visto che l’ultima manifestazione internazionale è del 27 luglio 2005, quando a Viareggio l’assessore allo sport era Antonio Nicoletti: il triangolare Russia, Italia e Francia. Poi stop alla grande atletica leggera. Per la ‘piccola’, gare locali, al massimo regionali, spiccioli sparsi nel tempo fino alla chiusura dello stadio dei Pini- Bresciani, sei anni e 17 giorni fa... E pensare che in Italia, la prima pista in tartan in un impianto sportivo pubblico è stata proprio quella di Viareggio: l’inaugurazione, una vita fa, il 12 ottobre 1969, con una riunione di atletica leggera che vide come protagonisti Roberto Frinolli, Pippo Cindolo e Francesco Arese, di fronte a cinquemila spettatori, fra i quali – in veste di ospite d’onore – Livio Berruti, l’uomo che nove anni prima aveva vinto la medaglia d’oro sui 200 metri piani alle Olimpiadi di Roma.

Con la pista in tartan – costata al comune di Viareggio, 85 milioni di lire dell’epoca, con un contributo a fondo perduto del Coni di 30 milioni – Viareggio diventò la capitale dell’atletica leggera, con la spinta del Comune e in particolar modo del futuro senatore Paolo Barsacchi grazie anche al dinamismo del Cgc Viareggio, con il presidente Torquato Bresciani era un gigante nelle pubbliche relazioni con i massimi esponenti del Coni e della Federazione Italiana di atletica leggera. Fu così che dopo vari incontri internazionali e i mondiali militari del 1970, nel corso di un incontro conviviale al ristorante ‘Giorgio’ di Viareggio, fra Comune, Cgc Viareggio, Fidal e Coni decollò l’idea del meeting internazionale di atletica leggera di Viareggio. Nato nel 1972, pochi giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi di Monaco di Baviera e arrivato fino al 1990, con pagine e pagine di sport che definire “indimenticabili” non è un’esagerazione, bensì paradossalmente riduttivo: diciannove edizioni (a parte le ultime due crepuscolari), una più bella delle altre con tanti protagonisti, da Pietro Mennea ai velocisti americani che proprio sulla pista di Viareggio facevano le prove generali in vista dei campionati mondiali o delle Olimpiadi, senza dimenticare chi era impegnato nei concorsi, come Sara Simeoni o futuri campioni a cinque cerchi, o lanciatori del peso come Alessandro Andrei che la sera del 12 agosto 1987 fece... ribattere in serata tutti i giornali del mondo per la straordinaria impresa di tre record mondiali nella stessa serata, a pochi minuti l’uno dall’altro.

Il meeting ripartì con la formula del Gran Galà della Versilia dal 1998 al 2004 con alla regia l’imprenditore (appassionato di sport) Franco Alvaro che ebbe un alleato nell’allora assessore allo sport Luca Simonetti: un’edizione dei campionati italiani Assoluti nel 2001, poi nel 2005 l’ultimo acuto con il triangolare internazionale del azzurri con russi e francesi. In attesa del ‘nuovo’ tartan e della nuova pista, non sarebbe male mettersi a ragionare: la ‘sponda’ in Fidal non dovrebbe mancare visto che il presidente Stefano Mei, da atleta è stato protagonista sia al meeting che al “Memorial Paolo Barsacchi”, vinto per due edizioni consecutive con arrivo in pista...

Giovanni Lorenzini