REDAZIONE VIAREGGIO

Segnalato in centrale rischi: banca condannata

Segnalato al Crif per 80mila euro vince la causa contro la banca. Con un’ordinanza, il Tribunale di Treviso, in sede di reclamo, ha condannato la società cessionaria del credito Riviera Npl con sede a Conegliano alla cancellazione della segnalazione in Centrale Rischi con efficacia retroattiva e al pagamento delle spese di giudizio per un totale di circa 6.000 euro. Tutto a favore di un versiliese residente all’Elba difeso dall’avvocato Federico Pedonese di Lido di Camaiore. Questi i fatti: la vicenda nasce con la richiesta di un finanziamento da parte dell’imprenditore ad una finanziaria nazionale che però lo nega per informazioni negative presenti sul sistema della Centrale Rischi della Banca d’Italia. In sostanza l’alert indicava la non affidabilità del soggetto come ’non pagatore’.

"A seguito della visura in Centrale Rischi effettuata – assicura Pedonese – il medesimo ha potuto appurare che l’originaria posizione derivante da un contratto di conto corrente e un contratto di mutuo erogato da un primario istituto bancario, era stato oggetto di varie cessioni fino a giungere all’ultima cessionaria del credito che aveva segnalato per una posizione a sofferenza lo stesso per un circa 80mila euro. Così si è rivolto al mio studio per attivare un provvedimento d’urgenza al fine di ottenere un provvedimento di rettifica e cancellazione della posizione in Centrale Rischi limitante l’accesso al credito". Dopo che il Giudice non aveva rintracciato la sussistenza del requisito del ‘periculum in mora’, il reclamo al Collegio è stato accolto ed il medesimo Istituto è stato condannato alla rettifica dei dati presenti in Centrale Rischi già a partire dal febbraio 2022.

Il Collegio ha potuto verificare la sussistenza dei requisiti per vincere in quanto la società presunta cessionaria del credito in realtà non ha fornito la prova formale di esserne titolare non avendo fra l’altro depositato in giudizio il contratto di cessione del credito stesso, ma solo una dichiarazione della banca cedente che, tuttavia, non è stata ritenuta idonea a provare l’avvenuta ed effettiva cessione del titolo. "E’ stata una soddisfazione ed un trionfo di un principio di legalità di primaria importanza per gli utenti" conclude il legale.

Isabella Piaceri