MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Seguirono e rapinarono novantenne in via Vespucci: arriva la condanna

Grazie ad un frammento della catenina, piazzata ad un compro oro della città, dopo una rapida attività di indagine gli...

Una combinazione perfetta di tecnologia e di intuito investigativo ha permesso agli agenti del Commissariato di Viareggio di chiudere il caso

Una combinazione perfetta di tecnologia e di intuito investigativo ha permesso agli agenti del Commissariato di Viareggio di chiudere il caso

Grazie ad un frammento della catenina, piazzata ad un compro oro della città, dopo una rapida attività di indagine gli agenti del Commissariato di Viareggio riuscirono ad identificare, e quindi ad inchiodare con le immagini ad alta definizione delle videocamere pubbliche, la coppia che lo scorso 26 giugno rapinò un’anziana, provocandole un grave trauma fisico e psicologico. Seguita lungo la via Vespucci, fino all’ingresso della Pineta, l’89enne, che sottobraccio alla sorella era uscita per una passeggiata, venne strattonata e spinta a terra. E tutto per la collana, un prezioso ricordo, che portava al collo.

Entrambi gli autori di quella violenta aggressione, un uomo di 56 anni, di origini spezzine ma residente in Versilia; e una ragazza viareggina di 25 anni, finiti a processo con l’accusa di rapina aggravata e lesioni gravi, ieri sono stati condannati dal giudice del Tribunale di Lucca Antonia Aracri. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Baroni, è arrivata una condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere, dove già si trova ristretto. Per la complice, la 25enne tutelata dal legale Enrico Carboni, è stata stabilita una pena di 2 anni e 4 mesi, che sconterà integralmente con i lavori socialmente utili.

Per pochi euro, secondo quanto ricostruito dalle indagini degli agenti, quel pomeriggio di inizio estate la coppia tampinò l’anziana per diversi metri. Aspettando il momento migliore, ovvero che intorno a lei non ci fosse nessuno, per agire. L’ottantanovenne venne così sorpresa alle spalle, sentì le mani dell’uomo afferrare e tirare con forza la catenina che portava al collo. Lei lasciò andare il bastone che sorreggeva i suoi passi per difendere quel ricordo prezioso, e a quel punto venne spinta a terra. Nella caduta si procurò la rottura del bacino e del femore; conseguenze contro cui, dopo una delicata operazione, ha fatto a lungo i conti.